Lasciti testamentari: un gesto per una grande innovazione
«La medicina del futuro è basata sulla personalizzazione e la diagnosi precoce. Questo si traduce in un significativo aumento delle guarigioni nei pazienti con linfoma, come si è osservato nell’ultimo decennio», questo è ciò che ha spiegato il professor Carmelo Carlo-Stella, capo Sezione Linfomi dell’Istituto Clinico Humanitas a Claudio Ceper, presidente della Fondazione Carlo Ceper per la lotta contro il linfosarcoma.
«La creazione della Fondazione dedicata a Carlo è coincisa con il lascito testamentario a Humanitas che abbiamo fatto 10 anni fa, quando nostra madre Elena, incontrando il professor Alberto Mantovani, presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca e direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, gli ha affidato la donazione di 150mila euro affinché il loro Centro di ricerca lavorasse per rendere diagnosticabili e curabili tumori come il linfosarcoma che ha portato via mio fratello».
Un decennio dopo è tempo di bilanci e di una visita in loco: «Il professor Carlo-Stella ci ha illustrato come le donazioni della nostra Fondazione si siano trasformate in progetti che possono salvare vite. Ad esempio, sul linfoma di Hodgkin classico, che colpisce per la maggior parte persone di giovane età, l’approccio terapeutico consente la guarigione nell’80-90% dei casi, utilizzando anche i nuovi farmaci immunoterapici», racconta Claudio Ceper.
Oggi l’Istituto di ricerca punta a sviluppare forme innovative di medicina di precisione in grado di profilare il singolo individuo, con la possibilità di identificare i pazienti che hanno un alto rischio di fallire la chemioterapia: «Studiando il dna del tumore presente nel sangue di pazienti con linfoma, ad esempio, si possono identificare mutazioni che possono rendere il linfoma resistente ai trattamenti», spiegano da Humanitas. «Questo permetterà in futuro di riconoscere già alla diagnosi i pazienti che non otterranno benefici dal trattamento e modificare la terapia usando farmaci mirati oppure l’immunoterapia».
Elemento fondamentale del progetto supportato dai lasciti testamentari è la multidisciplinarietà, accanto alla possibilità di generare una piattaforma innovativa in grado di produrre una grande quantità di dati.
«Alla Humanitas University gli studi di medicina sono affiancati a quelli di ingegneria biomedica», aggiunge Ceper, «lo abbiamo visto al Simulation Center, dove gli studenti possono simulare l’interazione con un paziente e misurarsi con diversi scenari clinici. I professionisti possono visualizzare i risultati a vantaggio della pratica quotidiana e le aziende effettuare test di apparecchiature».