Ricerca contro il tumore al pancreas

Istituto Pasteur: Innovazione e Solidarietà nella Ricerca Scientifica

Nei laboratori altamente tecnologici dell’Istituto Pasteur Italia di Roma, grazie anche ai lasciti solidali, si è recentemente centrato l’obiettivo di identificare un nuovo candidato farmaco contro il tumore del pancreas, “uno tra quelli su cui i trattamenti chemioterapici convenzionali hanno scarsi risultati”.

 

La Ricerca Oncologica all’Istituto Pasteur

L’articolo è stato pubblicato dal professor Luigi Frati, presidente dell’Istituto Pasteur Italia e oncologo. “Il farmaco sfrutta il “lato debole” del tumore, attraverso molecole che ne bloccano l’approvvigionamento energetico: senza energia, che alcuni tumori traggono dalla cosiddetta “glicolisi aerobia”, il tumore non può svilupparsi.

Le ricerche sono state sviluppate anche con l’Irccs Neuromed”, prosegue il professore, “e poiché ci unisce una buona sensibilità sociale abbiamo messo un vincolo nella start-up: nei Paesi in via di sviluppo la distribuzione sarà garantita senza pagare diritti brevettuali. E così sarà per ogni altro farmaco che derivi dalle ricerche del Pasteur Italia”.

 

L’Impegno Solidale dell’Istituto

L’Istituto Pasteur Italia fa parte di una rete mondiale di 33 Istituti Pasteur, che vantano 10 Premi Nobel. A Roma lavora in stretto contatto con l’Università La Sapienza. La nascita stessa dell’Istituto è legata a un testamento solidale: “Essenziale è stata l’iniziativa della principessa Cenci Bolognetti, che con il suo lascito solidale ha permesso che anche l’Italia avesse il suo Istituto Pasteur, sul modello di quello parigino”, ricorda il presidente Frati.

L’Istituto francese è da sempre molto attivo nella ricerca contro le malattie infettive e ora anche contro il Covid-19. Nell’Istituto italiano “con la stessa metodologia – laboratori biotecnologici e ricerca di molecole ad effetto terapeutico – si stanno sperimentando composti che impediscono al virus di entrare facilmente nelle cellule. Se il virus non entra non può riprodursi. Se avremo conferme dei buoni risultati e si arriverà a brevettare un farmaco, anche questo sarà royalties-free per i Paesi più poveri”, illustra Frati.

Quello dei farmaci alla portata di tutti è un impegno prioritario per la rete solidale degli Istituti Pasteur: “Siamo molto attivi dove le risorse economiche e tecnologiche sono più carenti. Ma proprio il Covid-19 con le sue varianti ha messo in evidenza che il mondo è uno solo e che fare buona ricerca serve a tutti: la nostra scelta di essere royalties-free è una scelta di solidarietà. Così come sono un gesto di solidarietà i lasciti che ci permettono di fare scoperte mediche a vantaggio di tutti”.