Sondaggio 2025 "La prima cosa bella": cosa rende bella la vita e cosa far durare per sempre

La prima cosa bella: cosa rende bella la vita e cosa far durare per sempre – sondaggio 2025

In occasione del lancio della sua nuova campagna “Lascia che le cose belle continuino per sempre”, il Comitato Testamento Solidale diffonde i risultati della ricerca “La prima cosa bella: cosa rende bella la vita e cosa far durare per sempre”, condotta da AstraRicerche alla fine di marzo. Ne emerge la fotografia di un Italia che sogna un futuro di pace per tutti e di legami familiari, disponibile a lasciare traccia di sé non solo attraverso oggetti “della memoria”, come foto e lettere, ma anche attraverso un lascito solidale.

 

TRA FAMIGLIA E NATURA: LE COSE PIÙ BELLE DELLA VITA

La famiglia (77.3%), l’amore (66.2%) e l’amicizia (61.0%) sono le cose più belle della vita che danno davvero gioia e significato all’esistenza. Curiosità: l’importanza dell’amore decresce per il campione femminile con il crescere dell’età, per gli uomini – al contrario – cresce in modo significativo. La natura è il primo elemento non personale-relazionale in classifica: 48.0% e il ‘picco’ inaspettatamente non è presso i giovani ma presso gli uomini 55-70enni (55%). L’altruismo è indicato dal 38.7% ma cresce con l’aumentare dell’età: 46% presso i 55-70enni.

 

IL DESIDERIO PIÙ GRANDE: PACE PER LE GENERAZIONI FUTURE

Tra gli auspici per il futuro, il più indicato (in una logica di risposta multipla) è un mondo più giusto, in cui tutti abbiano le stesse possibilità (54.5%), seguito dalla pace fra tutti i Paesi del mondo (51.8%). Ma quando viene chiesto di fare una scelta singola indicando il desiderio in assoluto più grande, la classifica cambia, quello nettamente più indicato è la pace fra tutti i Paesi del mondo (27.6%), che cresce dal 13% dei 25-34enni fino al 37% dei 55-70enni.
A sorpresa, le persone fra i 55 e i 70 anni di età mostrano valori molto più elevati per quanto riguarda la pace (65%), un mondo più giusto in cui tutti abbiano le stesse possibilità (60%), il benessere per tutti (53%). C’è poi una differenza rilevante per quanto riguarda le aree geografiche: un mondo più giusto, in cui tutti abbiano le stesse possibilità è indicato dal 62% dei rispondenti del Centro e solo dal 50% di quelli del Nord.

 

LE ESPERIENZE CHE HANNO REGALATO PIÙ GIOIA

Spostandoci sul piano prettamente personale, sulle esperienze più appaganti nella propria vita, sul podio troviamo i momenti con la famiglia (59.2%), poi la nascita di figli o nipoti (51.8%) e soltanto al terzo posto i traguardi personali (50.2%). L’amore e le amicizie sono indicati molto meno della famiglia, entrambi poco sopra il 32%. I momenti con la famiglia sono maggiormente indicati nel Centro e nel Sud del Paese, mentre i traguardi personali sono sopra media nel Nord-Est. Notevole la percentuale di chi ritiene che fra le esperienze che hanno regalato più gioia nella propria vita ci sia l’aver dato supporto a qualcuno nel momento del bisogno, dato che supera nettamente quello dall’averlo ricevuto (44.9% vs 31.6%).

 

COSA VORREMMO NON FINISSE MAI

Quali sono gli aspetti della propria vita che si vorrebbe durassero per sempre? I legami affettivi, quelli di amicizia e d’amore, ottengono il 67.7% delle indicazioni, seguiti – a grande distanza – dal sentirsi una brava persona con il 45.5%. I legami affettivi crescono dal 58% nei 25-34enni fino al 72% nei 55-70enni; anche il sentirsi una brava persona cresce raggiungendo il suo massimo presso i 55-70enni (51%); come l’amore per la natura, che ha il suo picco presso i 55-70enni (41%). Al contrario, l’empatia, il cercare di essere vicino agli altri mostra il suo massimo valore presso i 25-34enni (46%).

 

“NON MI SCORDARE”: TRACCE DI NOI PER QUANDO NON CI SAREMO PIÙ

Indagando sull’aspetto di sé che si vorrebbe restasse anche dopo la propria morte, il 40.5% indica il continuare a vivere nel ricordo degli altri (donne 46%, 55-70enni: 43%). Il 35% sceglie i propri valori, gli ideali per cui ha vissuto (55-70enni: 39%). Il 24.5% indica, invece, il tramandare la memoria storica personale, i fatti e i momenti storici di cui è stato testimone (uomini 28%, 25-34enni 33% – molto interessante visto che è la generazione che per motivi anagrafici ha una memoria storica quantitativamente minore).
Guardando alle cose belle di sé che si vorrebbero tramandare alle generazioni future, l’onestà, la trasparenza (50.2%) dominano nettamente la classifica, seguite a grande distanza dalla speranza, la capacità di guardare in modo positivo al futuro (31.0%). La generosità, l’altruismo, l’impegno per il prossimo si attestano al 24,3%. A livello geografico sono da evidenziare il non accettare le ingiustizie nel Nord-ovest (32%) e la generosità, l’altruismo nel Sud (28%).

 

GLI STRUMENTI PER “RESTARE”: FOTO, LETTERE, LASCITI SOLIDALI

Per consegnare un ricordo di sé e dei propri valori quasi un intervistato su quattro pensa al lascito solidale (24.4%), con percentuali identiche tra uomini e donne; si nota tra i 25-34enni un picco sopra la media (30%), segno che il lascito solidale non è affatto un’idea “tardo-adulta”; l’item risulta poi perfettamente trasversale rispetto all’area geografica.
Tra gli oggetti, vince nettamente l’album di fotografie (44.0%), poi una lettera scritta di proprio pugno (37.0%), un diario (23.3% – ma è ben il 33% presso i 25-34enni), un video messaggio (19.5%).