Lascito Solidale: Valori, Legami e Futuro
Nell’ambito dell’evento “Lascito Solidale – Un ponte tra passato e futuro”, abbiamo intervistato Luca Vallario, psicologo, psicoterapeuta e docente presso il Collegio Europeo di Scienze Psicosociali (ECOPSYS) di Napoli e l’Associazione per la Ricerca in Psicoterapia Cognitivo Interpersonale (ARPCI). Vallario ci offre una profonda riflessione su come il concetto di lascito si intrecci con la trasmissione dei valori familiari e le dinamiche sociali, evidenziando l’importanza del legame tra passato, presente e futuro.
In che modo il lascito si inserisce nella trasmissione dei valori familiari e sociali?
“L’individuo non esiste nel vuoto costituisce un ologramma, un punto che contiene in sé la totalità dei sistemi con cui vive a contatto, partendo dalla famiglia fino alla cornice sociale e culturale in cui si colloca. Parlerei di una duplice dimensione legata alla strutturazione e alla trasmissione dei valori, che costituiscono dei punti di riferimento intorno ai quali si organizza parte del comportamento umano: una microsistemica, legata al familiare, una seconda macrosistemica, legata al culturale.
La prima dimensione è quella del familiare. La famiglia è un sistema, un ordine dinamico di parti e di processi mutuamente interagenti, aperto, interessato da una processualità spaziale e temporale, con una storia, che si sviluppa lungo l’asse del passato, che deriva dalle generazioni e dalle fasi precedenti del ciclo di vita familiare, l’asse del presente, che si struttura nell’incontro con il quotidiano esterno ed interno, l’asse del futuro, che parla di continue modificazioni verso le prospettive future. Tra le sue funzioni, oltre quelle riproduttiva ed economica, c’è quella dello sviluppo dell’identità individuale e relazionale, che si struttura e tramanda attraverso un bagaglio di aspetti identitari simbolici fatti di miti, cioè sistemi esplicativi leggendari che spesso sfuggono alla linearità logica, paradigmi, cioè visioni epistemologiche che sottostanno al suo funzionamento, riti, cioè ridondanze interattive che rinsaldano i legami di appartenenza, storie, cioè narrazioni che si tramandano, valori, che sono spirituali, etici, vitali, conoscitivi.”
Quali sono le sfide del lascito nella società contemporanea?
“La seconda dimensione della trasmissione dei valori è legata al rapporto con la struttura sociale e culturale di riferimento, che si sostanzia in un’azione reciproca di relazioni e influenze tra individui e tra individui e ambiente. Mi viene in mente il Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis che nel 2018 parlava di una società che si lascia, al cui interno registriamo una decisa rottura delle relazioni. In un contesto che ha perso, da un lato, il legame verticale definito dai contenitori universali delle religioni e delle visioni laiche teleologiche, dall’altro lato, il legame orizzontale, con la morte del prossimo, ormai viviamo in una sorta di “presente permanente”. Un presente senza legame con gli insegnamenti del passato e con la prospettiva del futuro. Un presente senza il pilastro etico e morale dell’amore per Dio e per il prossimo. La tradizione psicoanalitica sostiene che l’adesione del singolo alla dimensione socializzata, al legame, implica un “costo” per il singolo: quello di sacrificare porzioni del proprio interesse personale sull’altare dell’interesse collettivo, del riconoscimento di un’appartenenza collettiva, di un legame collettivo.
Oggi, in una situazione di sovrasviluppo dell’io, l’io surclassa il noi e arretra il valore del legame, arretra il valore della comunità, il valore di certi valori. Ne “Il discorso del capitalista”, Lacan sostiene che lo slegame, la proliferazione della frammentazione e della precarietà della condizione esistenziale e sociale, costituisca il fondamento ideologico e culturale del capitalismo. Per lo psicanalista francese, il dominio del profitto definito dal sistema economico capitalistico porta con sé il declino del legame con l’altro. Se arretra il valore del legame arretra inevitabilmente il senso dell’altro.”