bambini che saltano, sostegno alla povertà della Fondazione L'Albero della Vita

Fondazione L’Albero della Vita: un lascito come atto di fiducia

L’ Albero della Vita nasce nel 1997 con l’obiettivo di proteggere la vita dei bambini in difficoltà e trasformare il disagio in una nuova opportunità, realizzando progetti che hanno al centro sempre il benessere del minore.

In un’intervista fatta in occasione del loro ingresso all’interno del Comitato, abbiamo chiesto loro cosa significhi fare lascito alla loro Fondazione.

“Fare un testamento solidale a sostegno della Fondazione L’Albero della Vita è un attestato di fiducia. È la scelta intima e consapevole di una persona che decide di donare qualcosa di suo per lo sviluppo dei nostri progetti. È una promessa di futuro, di quel futuro di cui i bambini sono i protagonisti principali”.

 

Fare un lascito alla Fondazione L’Albero della Vita: le storie di Fabrizio e Mariuccia

I responsabili de L’Albero della Vita hanno conosciuto Fabrizio durante l’emergenza Covid, “in un momento in cui il nostro intervento di sostegno alle famiglie con bambini in povertà si rendeva più che mai necessario – ci raccontano – Un rapporto, il nostro, nato al telefono, con una sua promessa “non mi dimenticherò di voi”. Qualche mese dopo arrivò in sede la comunicazione che il signor Fabrizio non c’era più e che aveva fatto un lascito per la Fondazione. Fabrizio mantenne la sua promessa…”

L’altra donatrice storica che non dimenticheranno mai è Mariuccia, 85 anni, maestra elementare in pensione. Ci racconta uno dei loro operatori: “Quando la andai a trovare per spiegarle nel dettaglio la nostra missione mi accolse con un vestito a fiori. “Ho sempre amato fiori e bambini – mi disse in quell’occasione – e desidero che, quando non ci sarò più, ci sia qualcuno che si prenda cura di loro. I miei figli per il mio giardino e voi dell’Albero della Vita per i bambini”.

Scoprii che Mariuccia se n’era andata quando la chiamai per farle gli auguri di Natale e mi rispose il marito in lacrime. Si vorrebbe dire grazie a quelle persone generose, ancora una volta, ma non c’è più il tempo e allora il grazie diventano tutti quei gesti che fanno rinascere i sorrisi dei bambini accolti nei nostri progetti”.

 

A quali progetti sono destinati i proventi dei lasciti solidali?

“Dipende molto dal periodo in cui si ha la disponibilità e dal bisogno del momento – ci spiega Alberto – In quelli sopra citati ad esempio il primo lascito contribuì a ristrutturare un appartamento in cui accogliamo nuclei mamma-bambino. Il secondo venne destinato alla comunità dei bambini 0-6 anni, che necessitava di rinnovare tutti gli arredi delle camerette.

Alcuni testamenti solidali ci hanno permesso di poter aumentare il numero di famiglie con bambini sostenute dal programma di contrasto alla povertà, altri ci hanno permesso di incrementare il nostro intervento internazionale, in Kenya e India, in due centri che si occupano di accoglienza bambine vittime di violenza e di disabilità.
I bambini sempre al centro del nostro intervento, rispettando volontà e sensibilità del donatore che sceglie di esserci nel sorriso di un bambino”.