La scelta di Simone: un lascito dal significato importante
Ci sono tanti modi per festeggiare i 50 anni e depositare un lascito può avere un significato importante per più di una persona.
Simone Concetti ha celebrato il suo compleanno così: con un testamento solidale a favore di Ail, l’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma. «Non ho figli, ma quattro nipoti e, a cena, la sera del mio compleanno, ho rivelato loro la mia scelta, spiegando il perché», racconta. Ci tiene molto a sottolineare il fatto che «certe scelte non si fanno solo in punto di morte, se sono frutto di un vero convincimento, non ha senso aspettare».
Un lascito solidale per ricucire una ferita
L’incontro tra Simone e Ail risale a vent’anni fa, quando Laura, la sua compagna, si ammala di leucemia mieloide acuta. «È stata seguita prima ad Ancona e poi a Perugia, ha lottato senza mai abbattersi, con coraggio. Io ero sempre al suo fianco per proteggerla e assisterla, tra radio e chemio difficili da metabolizzare. All’epoca non esistevano servizi di supporto, ci trovavamo un pochino da soli, seppur col sostegno dei volontari».
Dopo un trapianto di midollo riuscito, un’infezione si è comunque portata via Laura, poco prima di compiere 23 anni. Simone, che fa l’infermiere, inizia a collaborare con l’associazione: «Ho cominciato a partecipare alle manifestazioni di piazza come le “Stelle di Natale” e, in seguito, ho aiutato anche a organizzare alcuni spettacoli».
Con un lascito testamentario “avrai migliaia di eredi”
L’obiettivo era quello di «aiutare chi stava passando la stessa esperienza vissuta con Laura. Ail è stata, fin da subito, per me un punto di riferimento». Dal volontariato, come è arrivato alla scelta di fare un lascito e che significato ha avuto? «Quasi per caso», racconta, «ero nello studio del notaio per perfezionare la compravendita di un garage e, mentre aspettavo, ho visto sul tavolino una brochure proprio di Ail sul testamento solidale: spiegava come questo strumento fosse importante per sostenere la ricerca e per garantire assistenza ai pazienti», ricorda. Una frase lo colpisce: «Avrai migliaia di eredi». «L’ho subito riconosciuta come una verità».
Depositato il lascito «ho provato paradossalmente una sensazione di abbondanza, quasi come se il dono lo avessi ricevuto io», confida. «Soprattutto in questo periodo di pandemia ci si rende più facilmente conto di come la difesa della vita vada oltre il proprio tornaconto. Non voglio che, alla fine della mia vita, di ciò che sono stato e di tutto quello che ho vissuto siano solo soldi o proprietà. Voglio lasciare un segno e continuare a essere vicino a chi ha sofferto come ho sofferto io. Ora sono sereno, perché so che riuscirò a farlo».