Bambina triste

Lega del Filo d’Oro: la storia di Giulia

La Lega del Filo d’Oro nasce nel 1964 e oggi è il più importante punto di riferimento in Italia per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Tramite la valorizzazione delle potenzialità residue, punta alla maggiore autonomia e alla migliore qualità di vita possibile, per tutti.

 

I primi miglioramenti tra le stanze della Lega del Filo d’Oro

La sua prima parola, Giulia l’ha pronunciata a sette anni e mezzo, sei mesi dopo essere arrivata al Centro nazionale della Lega del Filo d’Oro di Osimo (Ancona). Un piccolissimo «ciao», subito diventato un’esplosione di gioia: dei genitori, delle educatrici, di Giulia stessa. «Il sorriso che vediamo sul volto di Giulia, ce l’ha solo da quando siamo alla “Lega”. Prima era una bambina molto problematica, si picchiava, gridava… Adesso il suono delle sue risate ha sostituito quello delle sue urla», racconta mamma Monica.

«È un’altra bambina. È arrivata alla Lega del Filo d’Oro come una disabile, adesso è una diversamente abile: hanno saputo vedere oltre i suoi limiti, hanno individuato i suoi punti di forza e ne hanno fatto la colonna portante del suo progetto. È tutta un’altra vita, per Giulia e per noi». È una delle tante storie di rinascita che accadono alla Lega del Filo d’Oro: bambini e adulti sordociechi o con una pluridisabilità psicosensoriale, qui trovano gli stimoli giusti per uscire dal buio e dal silenzio.

 

Un piccolo contributo per una grande rinascita

I lasciti sono un modo per far crescere quel “filo” che li mette in comunicazione con il mondo: il bisogno è grande, dato che in Italia ci sono almeno 190mila persone che hanno problematiche legate sia alla vista sia all’udito. Negli anni, proprio i lasciti hanno sostenuto la crescita della Lega del Filo d’Oro, che partendo dalla storica sede marchigiana oggi è presente in dieci regioni con cinque Centri residenziali con annessi servizi territoriali e cinque sedi territoriali che permettono di dare risposte alle persone là dove esse vivono, sostenendone i percorsi educativo-riabilitativi, interagendo con la scuola e i servizi, promuovendo una società più inclusiva.

A Osimo, in particolare, la Lega del Filo d’Oro è impegnata nella costruzione del nuovo Centro Nazionale, il progetto che simboleggia l’impegno della Fondazione per il futuro: un polo di alta specializzazione per la riabilitazione delle persone sordocieche, che riunisce in un unico ambiente — interamente progettato sui bisogni specifici di chi non vede e non sente — tutti i servizi necessari alla diagnosi, alla presa in carico precoce e all’impostazione di percorsi educativo-riabilitativi individualizzati. Avrà una disponibilità complessiva di 100 posti letto, di cui 80 a tempo pieno e 20 in diurno, in una struttura articolata su piccoli appartamenti da quattro persone, così da garantire la dimensione di casa.

Anche nella realizzazione del Centro Nazionale è stato determinante un lascito, quello di Maria, una signora milanese che per anni ha sostenuto la Lega del Filo d’Oro. Un sogno di tanti, che sta per diventare realtà.