Sostenere Save the Children con un lascito: la scelta di Elisabetta
Elisabetta, manager milanese, ha deciso di destinare il suo lascito testamentario all’Organizzazione Save the Children. Con un approccio pragmatico e razionale, ma anche sensibile agli sguardi dei bambini in difficoltà, ha trovato in Save the Children l’ente giusto per garantire un futuro migliore a tanti piccoli che ne hanno bisogno. Scopriamo la sua storia e il perché della sua scelta.
Un legame profondo con Save the Children
«Ho cominciato studiandone il bilancio, valutando la trasparenza dei finanziamenti e osservando quale quota è dedicata ai progetti e quale invece a far funzionare la macchina», racconta Elisabetta, descrivendo il suo primo contatto con l’organizzazione Save the Children. Viaggiando in India, Myanmar ed Etiopia, Elisabetta ha visto centinaia di sguardi di bambini in difficoltà che chiedevano aiuto. «Ogni volta che tornavo a casa, portavo con me quei volti indimenticabili», ricorda. Pur non avendo avuto figli, Elisabetta ha deciso di trasmettere i suoi valori attraverso il suo lascito, contribuendo a dare istruzione, cibo e speranza ai bambini sostenuti da Save the Children.
La scelta di un lascito a Save the Children: una decisione consapevole
Elisabetta ha scritto il suo primo testamento a soli 24 anni, alla vigilia di un viaggio all’estero. «Non ho quel timore reverenziale nei confronti della morte che è molto diffuso nella nostra società», dice. Per lei, il testamento è una scelta libera e consapevole. Dopo aver cambiato più volte il destinatario del suo lascito nel corso della vita, oggi è sicura della sua decisione: lasciare la sua eredità all’organizzazione Save the Children. «Mi rassicura sapere che i progetti di Save the Children continueranno, indipendentemente dalle persone alla guida. Questa scelta mi fa stare bene», conclude.