Il testamento solidale? “Un investimento sociale, un riconoscimento importante”

Al sito del Comitato Testamento Solidale, le parole di Paola Costantini, Responsabile Lasciti di VIDAS.

Quanto conta per VIDAS la raccolta fondi in lasciti solidali?

“I legati e le eredità sono una parte importante, anche se imprevedibile, dei proventi raccolti da Vidas e derivanti dalla raccolta fondi e, in generale, dai donatori dell’associazione. I lasciti e i testamenti contribuiscono in maniera fondamentale a garantire l’assistenza completa e gratuita ai malati inguaribili, adulti e bambini, 24 ore su 24 365 giorni e oltre 1.800 pazienti l’anno che Vidas offre”

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé…

“Gestisco i lasciti prevalentemente dal punto di vista legale e in questa veste mi accade frequentemente di incontrare di persona coloro che manifestano il desiderio di contribuire con un lascito a favore di Vidas. Ciascuno dimostra di conoscere e apprezzare quello che Vidas quotidianamente fa e, per questo, sente il bisogno di sostenerne l’impegno per permettere a più persone possibile di usufruire della preziosa assistenza di Vidas. Per noi è un riconoscimento importante e motivante.

Una volta aperta una successione i parenti o le persone vicine collaborano con noi per lo svolgimento delle pratiche e dimostrano di condividere a apprezzare il gesto del loro caro. Mi confermano, con la capacità di essere accoglienti, che un testamento solidale è una disposizione a beneficio della società civile: le organizzazioni non sono che gli strumenti che garantiscono la buona efficienza di un servizio che, come nel caso di Vidas, è un diritto di ciascuno. Ricevere cure fino all’ultimo istante ed essere accompagnati alla fine della vita senza dolore, nel rispetto della propria dignità. È accaduto fin dal primo lascito, a metà degli anni Novanta”

Cosa successe esattamente?

“Mi hanno raccontato (a quel tempo non ero ancora in Vidas) che si è trattato di una signora che ha lasciato a Vidas una parte importante del suo patrimonio, uno stabile, diversi gioielli, i mobili Déco del suo appartamento e un’auto d’epoca piuttosto vistosa. Non era una donatrice né aveva ricevuto la nostra assistenza. Abbiamo appurato, solo dopo, che una parente conosceva uno dei nostri revisori dei conti e che il suo medico personale, poi esecutore testamentario, conosceva Vidas. Questa eredità è stata una sorta di investimento sociale ante litteram, dunque. Non una donazione derivata dalla gratitudine ma una decisione razionale. La signora ha visto in Vidas un’organizzazione trasparente e ben gestita.

L’importanza di questo lascito è stata anche simbolica: ha contribuito a costruire un senso di stabilità e sicurezza, non solo per il valore economico del lascito ma soprattutto per la conferma del radicamento territoriale e della notorietà di Vidas. Fu proprio in quegli anni, infatti, che iniziò a maturare l’idea di una struttura protetta dove assistere i malati che non potevano essere curati a domicilio. L’hospice Casa Vidas, aperto nel 2006″

A quali progetti sono destinati i soldi delle donazioni?

“La solidità di Vidas permette di garantire un servizio di assistenza, a domicilio e in degenza, che raggiunge quotidianamente quasi 200 malati, con cure complete e gratuite per tutti. Dalla primavera 2019 l’apertura di Casa Sollievo Bimbi, primo hospice pediatrico della Lombardia, offre la possibilità di ricoveri di sollievo, abilitazione e accompagnamento anche a bambini e ragazzi con malattie inguaribili accompagnati dalle loro famiglie. Una struttura protetta, concepita sui bisogni dei piccoli pazienti, che completa il servizio di assistenza pediatrica, attiva a domicilio dal 2015 con un’équipe multidisciplinare dedicata”

2,8 MILIONI D’ITALIANI ORIENTATI A FARE UN TESTAMENTO SOLIDALE E OLTRE 5 MLN PENSANO CHE SCEGLIERLO SIA “FARE QUALCOSA DI GRANDE”

GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LASCITO SOLIDALE (13 SETTEMBRE)

2,8 MILIONI D’ITALIANI ORIENTATI A FARE UN TESTAMENTO SOLIDALE E OLTRE 5 MLN PENSANO CHE SCEGLIERLO SIA “FARE QUALCOSA DI GRANDE”

Progettare il futuro alla soglia (e spesso ben oltre) dei 50 anni? Si può e di fatto lo fanno molti italiani, che dopo la famiglia scelgono il lascito testamentario per fare qualcosa di bello e di grande che resterà anche quando loro non ci saranno più. Per colmare il gap culturale che ancora c’è nel nostro Paese, e che conferma l’Italia fanalino di coda in Europa in quanto a cultura testamentaria, il Comitato Testamento Solidale in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato lancia in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre) la nuova Campagna “Cosa vuoi fare da grande” e presenta il primo Open Day solidale in oltre 60 Consigli Notarili Distrettuali in tutta Italia per offrire consulenza istituzionale gratuita su questa forma di solidarietà. Per info, visita testamentosolidale.org e scarica la guida ai lasciti.

Chi da bambino non si è sentito chiedere almeno una volta “Cosa vuoi fare da grande?”. A distanza di tanti anni, 7,6 milioni di italiani over 40 hanno ricostruito i loro sogni d’infanzia raccontando le aspirazioni di allora. In vetta al podio delle “cose da grandi” di allora si trova “avere una bella famiglia” (scelta da quasi 2,9 milioni di italiani), seguita dal sogno di diventare un grande campione dello sport o un professionista affermato nel campo lavorativo (sogno di quasi 1,6 milioni di italiani da bambini). Da adulti, però, le cose cambiano. E quando si è già grandi e si riflette se c’è ancora tempo per fare “qualcosa di grande”, dopo la famiglia (che resta indiscussa in testa al podio, scelta dal 60% degli intervistati) sono le buone cause e la solidarietà verso le persone in condizioni di bisogno (scelte da 8,4 milioni di italiani) gli ambiti in grado di relegare in terza posizione la realizzazione professionale (confermata da meno di 6 milioni di nostri connazionali). In particolare, tra le buone azioni, i gesti concreti in cui questo si traduce sono il volontariato (opzione scelta dal 42% del campione intervistato ovvero 14,6 milioni di italiani over 40), la donazione del sangue (dal 37% degli intervistati ovvero da 12,7 milioni di italiani over 40) o con il sostegno ad una buona causa con un testamento solidale (gesto di solidarietà in cui si riconoscono oltre 5,6 milioni di italiani, ovvero il 16% del campione intervistato).

È quanto emerge dall’ultima indagine realizzata da Gfk Italia per Comitato Testamento Solidale, presentata questa mattina nel corso dell’evento “Testamento Solidale. Quando i grandi progetti non hanno età” organizzato dal Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 22 Organizzazioni non profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e di Pubblicità Progresso, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla scelta di lasciare una traccia di sé anche quando non ci saremo più per sostenere una causa benefica e aiutare chi ne ha più bisogno anche dopo la morte. Il Comitato Testamento Solidale nel corso dell’evento ha presentato la nuova Campagna dal claim “Cosa vuoi fare da grande?”. Perché non è mai troppo tardi per fare nuovi progetti e pensare al futuro. Anche riflettendo concretamente sulla possibilità di “fare qualcosa di grande” come un testamento solidale.

“I dati emersi dall’indagine di Gfk Italia – spiega Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. – mettono in evidenza che gli Italiani hanno a cuore chi è in difficoltà e mettono questa loro disponibilità ad aiutare il prossimo al secondo posto, subito dopo la famiglia, che spesso traducono inserendo un lascito nelle ultime volontà. Forse anche grazie al lavoro che il Comitato Testamento Solidale sta portando avanti dal 2013 per diffondere la cultura della solidarietà testamentaria, che oggi sta dando i primi frutti concreti. Sebbene l’Italia sia ancora fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la cultura testamentaria e il tema fino a qualche anno fa sembrava essere un tabù, oggi i numeri sono incoraggianti. Oltre 5 milioni di italiani associano all’idea di fare un testamento solidale quella di fare qualcosa di grande nella vita per lasciare un segno della propria generosità anche quando non ci saranno più Per questo abbiamo lanciato una nuova Campagna informativa che vuole diffondere un messaggio semplice: non è mai troppo tardi per fare progetti, per pensare in grande, per decidere di inserire un lascito nelle ultime volontà”.
Nel corso dell’ultimo anno è aumentato il numero degli italiani che conosce il lascito solidale passando dal 57 al 57,7% ovvero 14,7 milioni di connazionali con un incremento che, seppur minimo, è comunque di segno positivo. Restano stabili gli italiani che si dichiarano orientati ad inserire un lascito nelle ultime volontà, a quota 2.8 milioni di persone, di cui circa 900 mila connazionali hanno già predisposto un testamento solidale e 1,9 milioni dichiara che lo prenderà certamente in considerazione.

I numeri positivi registrati dal testamento solidale – in termini sia di orientamento personale, sia di conoscenza da parte degli Italiani – sono quindi ancor più rilevanti se confrontati con l’andamento che hanno avuto le donazioni effettuate nel nostro Paese negli ultimi anni. Dopo 10 anni in cui le donazioni verso le organizzazioni non profit e altri enti benefici e assistenziali, in generale, avevano fatto registrare 5,8 milioni di donatori in meno rispetto al 2007, nell’ultimo anno si è riscontrata la prima inversione di tendenza e la percentuale dei donatori è passata dal 18 al 18,9. Un fatto storico se si pensa che nel 2005 a donare era 1 italiano su 3, perimetro che in 10 anni si era ristretto fino a toccare quota 1 su 5.
Non va dimenticato, infatti, che l’Italia rimane uno dei Paesi più generosi d’Europa. Si stima infatti in 87,5 miliardi di euro il valore di quanto i benefattori del Vecchio Continente donano in un anno. Per più di metà, rispettivamente con 25,3 e 23,8 miliardi, contribuiscono i cittadini del Regno Unito e della Germania. Ma al terzo posto vengono proprio gli Italiani, con 9,1 miliardi all’anno, seguiti da francesi (8,4), olandesi (4,4) e svizzeri (4,2).

IL PRIMO OPEN DAY SOLIDALE PER OFFRIRE CONSULENZA ISùTITUZIONALE GRATUITA A CHI VUOLE SAPERNE DI PIÙ SUL TESTAMENTO SOLIDALE

Per colmare il gap culturale nel nostro Paese sul tema della solidarietà testamentaria, il Comitato Testamento Solidale in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato lancia in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre) il primo Open Day solidale in oltre 60 Consigli Notarili Distrettuali in tutta Italia per offrire consulenza istituzionale gratuita su questa forma di solidarietà. “Il Consiglio nazionale del Notariato quest’anno ha rafforzato l’impegno al fianco del Comitato Testamento Solidale e, al fine di promuovere la conoscenza dei lasciti testamentari solidali, offrire tutte le informazioni per tutelare gli eredi legittimi e far in modo che i lasciti diventino una realtà sempre più tangibile, ha promosso la prima edizione dell’Open Day Solidale per offrire consulenza istituzionale gratuita a chi vuole saperne di più” ha spiegato Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Sociale e al Terzo Settore.

Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzati dalle associazioni non profit e scaricare la guida ai lasciti solidali che dà indicazioni dettagliati su come fare un lascito solidale.

Campagna “Cosa vuoi fare da grande?”

“Cosa vuoi fare da grande?”. È la domanda che da bambini, almeno una volta, ci si è sentiti fare o abbiamo rivolto a qualche amico. Ma anche quando si è già diventati grandi, non è mai troppo tardi per fare nuovi progetti e c’è già chi inizia a pensare a fare qualcosa “di grande” come un testamento solidale.

È questo il messaggio della base della nuova Campagna del Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 22 prestigiose Organizzazioni non profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e di Pubblicità Progresso, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla scelta di lasciare una traccia di sé anche quando non ci saremo più per sostenere una causa benefica e aiutare chi ne ha più bisogno anche dopo la morte.

Negli ultimi anni sempre più star internazionali hanno fatto parlare di sé per la decisione di lasciare in beneficenza una parte, a volte la totalità o quasi, dei propri averi: dal magnate USA Warren Buffett che ha annunciato di voler lasciare in beneficenza il 99% del proprio patrimonio (circa 60 miliardi di dollari) al regista George Lucas il quale ha dichiarato di voler impegnare gran parte delle proprie risorse per supportare le future generazioni di studenti di tutte le età, al cantante Sting che ha deciso di destinare il proprio patrimonio al sostegno di numerose cause umanitarie e ambientaliste.

Nel 2013, secondo lo studio GFK Italia per il Comitato Testamento Solidale, gli Italiani avevano un gap di conoscenza e una resistenza psicologica e culturale alle parole “testamento” e “lascito”. Oggi sono circa 1.300.000 gli over 50 che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un “lascito solidale”. Una platea, pari al 5% della popolazione, che sembra destinata ad estendersi oltre i 3 milioni e che si è dichiarata “propensa” a valutare questa ipotesi, con un bacino di mezzo milione di donatori in più rispetto al 2016 e registrando una crescita del 15% di questa forma di beneficenza.

“C’è chi sostiene che pensare al testamento significhi fare una riflessione sulla morte, ma chi ha già inserito un lascito nelle ultime volontà dichiara, invece, che prendere in considerazione l’idea di fare un testamento solidale significa scegliere la vita e continuare ad esserci anche quando non ci saremo più – dichiara Rossano Bartoli Portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro – Anche se le persone a cui ci rivolgiamo di progetti personali o professionali ne hanno già realizzati tanti nel corso della loro vita, in fondo essere grandi vuol dire poter fare cose grandi. E con un lascito testamentario, i sogni ancora non realizzati possono diventare concreti e realtà. Fare un testamento solidale è un po’ come vivere un’altra vita per gli altri. Ci auguriamo che la nostra nuova Campagna informativa possa spingere le persone a fare una riflessione sul futuro e perché no ad avere il coraggio e l’ottimismo di credere un domani migliore”.

Le ultime stime dell’Osservatorio Fondazione Cariplo ci dicono che 420mila famiglie italiane sceglieranno di fare un lascito solidale entro il 2030, con un incremento delle possibili donazioni di circa il 23% del valore economico attuale. Si passerebbe quindi dai 105 miliardi di euro del 2009 ai 129 miliardi di euro previsti nei prossimi anni. Tuttavia, l’Italia resta il fanalino di coda in Europa. In tal senso è l’Inghilterra a farla da padrona con il 49% degli inglesi che sceglie di fare un lascito, seguiti da Olandesi (33%) e Tedeschi (28%).

“Il Consiglio nazionale del Notariato anche quest’anno ha rinnovato il patrocinio e la collaborazione con il Comitato Testamento solidale al fine di continuare a promuovere la conoscenza dei lasciti testamentari – ha spiegato Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Sociale e al Terzo Settore – Il notaio rappresenta un punto di riferimento, umano e professionale, per dare corretta attuazione alle disposizioni anche ispirate da sentimenti di solidarietà sociale. I risultati ottenuti negli ultimi anni insieme al Comitato dimostrano il valore di queste campagne informative in favore dei più bisognosi”.

2019 . Al via l’Open Day Solidale presso 60 consigli notarili: appuntamento il 13 settembre

In occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il Comitato Testamento Solidale in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato lancia la prima edizione dell’Open Day Solidale: coinvolti 60 Consigli Notarili Distrettuali in tutta Italia per offrire consulenza gratuita a chi vuole saperne di più su questa forma di donazione.

Alla vigilia della Giornata internazionale del lascito solidale (13 settembre), il Comitato Testamento Solidale – composto da 22 prestigiose organizzazioni non-profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Vidas – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, promuove l’evento “Testamento Solidale. Quando i grandi progetti non hanno età”, che avrà luogo a Roma, il prossimo 12 settembre, nella cornice della Casa del Cinema. L’evento sarà un’occasione per accendere i riflettori sul testamento solidale e scoprire – attraverso la presentazione dei risultati di un’inedita indagine GFK Italia – cosa significa per gli Italiani fare qualcosa di grande. Un racconto a più voci grazie al coinvolgimento di rinomati esperti su questo importante fenomeno e un momento per presentare la prima edizione dell’iniziativa “Open Day Solidale” che il 13 settembre coinvolgerà i Consigli Notarili Distrettuali di tutta Italia per offrire informazioni e consulenza gratuita a chi vuole saperne di più sul testamento solidale.

Infatti, grazie alla collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato, partecipano all’iniziativa circa 60 Consigli Notarili Distrettuali di tutta Italia (Agrigento e Sciacca, Arezzo, Avellino e Sant’Angelo de’ Lombardi, Bari, Belluno, Benevento e Ariano Irpino, Biella e Ivrea, Bologna, Brescia, Cagliari, Lanusei e Oristano, Campobasso, Isernia e Larino, Cassino, Catania e Caltagirone, Como e Lecco, Cosenza, Rossano, Paola, Castrovillari, Cremona e Crema, Enna e Nicosia, Ferrara, Firenze, Pistoia e Prato, Foggia e Lucera, Forlì e Rimini, Genova e Chiavari, Grosseto, L’Aquila, Sulmona e Avezzano, Lecce, Livorno,  Lucca, Mantova, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti e Mistretta, Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza, Varese, Modena, Napoli, Torre Annunziata e Nola, Padova, Palermo e Termini Imerese, Palmi, Parma, Perugia, Piacenza, Pisa, Potenza, Lagonegro e Melfi, Ragusa e Modica, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Velletri, Civitavecchia, Salerno, Nocera Inf., Vallo d. Lucania e Sala Consilina, Sassari, Nuoro e Tempio Pausania, Savona, Siena e Montepulciano, Siracusa, Taranto, Torino e Pinerolo, Trani, Trento e Rovereto, Udine e Tolmezzo, Venezia, Verbania, Verona, Vicenza e Bassano del Grappa, Viterbo e Rieti).

Nel corso dell’Open Day Solidale i notai offriranno dalle 16:00 alle 19:00 presso le sedi dei Consigli Notarili consulenza gratuita sul lascito solidale a tutte le persone interessate a saperne di più e sarà possibile confrontarsi su come si fa un testamento solidale, come tutelare la famiglia e far in modo che le proprie volontà vengano eseguite dopo la morte, cosa si può donare in beneficenza, solo per citare alcuni casi.

Se è vero che in Italia il 5% degli over 50 (25,5 milioni circa) ha già fatto o pensa di fare un lascito solidale (percentuale in lenta ma costante ascesa tanto che sul 2016 è cresciuta del 15%), è anche vero che il nostro Paese è ancora fanalino di coda in Europa. Basti pensare che in Germania il lascito solidale è un’opzione concreta per un over 60 su 10 e i propensi sono oltre il 30% dei senza figli; e in Inghilterra già nel 2013 il 6% dei testamenti aperti includeva una quota a favore di un’organizzazione umanitaria. Il Comitato e l’omonima campagna sono nati con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza del lascito solidale. 

Il lascito solidale è una tendenza in crescita anche nel jet-set, dove molte star internazionali hanno fatto ben parlare di sé per la decisione di voler lasciare in beneficienza una parte (a volte la totalità) dei propri beni. Alcuni esempi eccellenti sono Sting, Bill Gates, Robin Williams, George Lucas, fino a Ashton Kutcher e Mila Kunis che hanno dichiarato di lasciare tutti i propri averi a sostegno di cause sociali.

Ma tanti ancora non sanno che l’ordinamento giuridico italiano ha una peculiarità e tutela sempre la famiglia a cui destina la quota legittima. Per la quota disponibile invece, si può scegliere liberamente di contribuire ad una causa benefica, anche devolvendo una piccolissima parte dei propri beni o un oggetto, come un prezioso o una polizza. Affinché le proprie volontà vengano rispettate è sempre bene, prima di redigere un testamento, avvalersi del supporto di un notaio.

Non è indispensabile avere grandi patrimoni per compiere un gesto di solidarietà. Oggi, con un lascito solidale anche chi si trova in una condizione economica e sociale non privilegiata può con una piccola somma di denaro “fare la differenza” e contribuire in maniera significativa al “bene comune”.

Cura e innovazione al servizio dei più fragili: la storia della signora Alba

La nostra intervista a Eufrasia Novellini, Responsabile Lasciti Testamentari di Fondazione Don Gnocchi.

Quanto conta per Fondazione Don Carlo Gnocchi la raccolta fondi in lasciti solidali?

“Ha un ruolo importante, anzi fondamentale. I lasciti solidali in Fondazione Don Gnocchi rappresentano infatti il 70% della raccolta fondi. Non è un caso che Fondazione sia tra i soci fondatori di Comitato di Testamento Solidale perché da subito abbiamo capito quanto fosse importante la promozione e la sensibilizzazione della cultura del Testamento Solidale in Italia: uno strumento così importante ma al tempo stesso ancora poco conosciuto. Eppure il lascito è un gesto semplice e consapevole perché è l’unico strumento che permette di stabilire in vita come e a chi destinare il proprio patrimonio. Compito di Fondazione Don Gnocchi, e di ogni organizzazione non profit, è quello di rendere concrete le volontà impresse nel Testamento Solidale.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricordi una in particolare?

“Certo! Mi viene subito in mente la storia di Alba, una signora determinata e dalle idee molto chiare. Alba, molto legata alla figura di Don Gnocchi che ha conosciuto di persona e attraverso i racconti dei suoi genitori, ha chiamato la Fondazione per la prima volta nel 2011, dicendoci che avrebbe voluto destinare parte del proprio patrimonio ad un ente che potesse realizzare un aiuto concreto per persone in condizione di improvvisa fragilità dovuta a traumi e/o incidenti.”

Quale progetto ha sostenuto Alba con il suo testamento solidale?

“Grazie alla signora Alba abbiamo potuto realizzare un nuovo reparto, presso il nostro Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Santa Maria Nascente di Milano, per la cura di pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite (GCA). La GCA è conseguente ad un danno cerebrale con esiti che producono spesso gravissime disabilità cognitive e comportamentali. In queste circostanze di particolare gravità, è fondamentale che l’alto livello di specializzazione di tutti gli operatori si sommi alla loro umanità e fraternità per realizzare progetti riabilitativi individuali in grado di offrire la più efficace risposta medica a queste situazioni di bisogno. Più di mille parole, sono le testimonianze dei familiari dei nostri pazienti che rendono l’idea dell’importanza di un reparto come questo. Mi ricorderò sempre quello che ci disse Elena, moglie di uno dei nostri pazienti: ‘A distanza di 4 mesi, Fabio riconosce i familiari e pian piano inizia a prendere parte alla quotidianità. Quello che può sembrare un granello di sabbia, per noi vale come una spiaggia intera’. Testimonianze come questa ci spingono a migliorare il nostro lavoro ogni giorno. Questa nuova unità assume infatti fra l’altro, come priorità, la sfida della ricerca scientifica correlata all’assistenza clinico-riabilitativa: l’IRCCS di Milano possiede strumenti tecnologici avanzati, come ad esempio un innovativo scanner di Risonanza Magnetica 3 Tesla che permette diagnosi sempre più accurate e quindi approcci riabilitativi sempre più tarati sulle esigenze specifiche del paziente. Alba ha consentito tutto questo: ha permesso, con il suo lascito testamentario, che gli strumenti scientifici più avanzati fossero utilizzati per la cura delle persone più fragili”.

Il nostro aiuto in aree di crisi a difesa dei cristiani perseguitati per la loro fede

Quattro domande a Elvira Zito, referente lasciti di ACS – Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Quanto conta per ACS la raccolta fondi in lasciti solidali?

“Storicamente è sempre stata una componente rilevante e con il trascorrere degli anni lo è diventata sempre di più, a riprova dell’aumentata sensibilità verso il lascito solidale. Fare in modo che, anche dopo la propria morte, si rimanga al fianco dei cristiani perseguitati, è diventato un tratto ricorrente tra i nostri benefattori. Peraltro, è significativo ricordare che a disporre un lascito spesso sono coloro che in vita non hanno avuto la possibilità di essere grandi donatori; talvolta arriva perfino da chi non è mai stato nemmeno benefattore… Sono casi come questi la migliore dimostrazione che la sensibilità delle persone verso i cristiani perseguitati va oltre le nostre aspettative”.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricordi una in particolare?

“Sicuramente quella di Beatrice che negli ultimi anni della sua vita aveva preso molto a cuore quanto stava accadendo ai cristiani in Iraq. In una sola notte l’ISIS – era l’agosto 2014 – con ferocia inimmaginabile, mise a ferro e fuoco i villaggi cristiani della Piana di Ninive. Oltre 100.000 cristiani dovettero abbandonare tutto e raggiungere, con un vero e proprio esodo, la regione del Kurdistan iracheno. Beatrice seguì questa tragica vicenda con grandissima partecipazione. Dopo che l’ISIS era stato sconfitto, negli ultimissimi mesi della sua vita terrena, Beatrice poté assistere al rientro a casa delle prime famiglie cristiane. Sapeva bene però che in futuro le necessità sarebbero state enormi, perché tutto nella Piana di Ninive era stato distrutto per impedire che essa tornasse cristiana”.

Cosa successe esattamente?

“Dispose un lascito testamentario, destinandolo specificatamente al sostegno del rientro dei cristiani in quel territorio. Questo lascito ha subito contribuito al Fondo speciale che la nostra Fondazione aveva costituito per la ricostruzione delle case e per il ripristino di scuole e ambulatori medici in varie località della Piana. Oggi la vita di questi cristiani sta lentamente tornando alla normalità ed essi sanno che ciò è reso possibile anche dalla generosità di chi, come Beatrice, è loro fratello nella fede”.

A quali progetti sono destinati i soldi delle donazioni?

“Se il lascito non è fatto indicando un’intenzione, che viene sempre rispettata, il suo impiego è destinato ai progetti urgenti. Spesso, infatti, l’aiuto che ci viene chiesto dalla Chiesa in aree di crisi per la persecuzione contro i cristiani (la Siria, la Nigeria, il Pakistan e molte altre ancora), se non fosse tempestivo vedrebbe compromesso il raggiungimento dell’obiettivo della nostra Fondazione e dei nostri benefattori: aiutare i cristiani a resistere alla persecuzione che impedisce loro di vivere liberamente la propria fede e spesso ne mette a rischio la vita”.

6 ITALIANI SU 10 (OVER 55) NON CONOSCONO ANCORA IL LASCITO SOLIDALE. AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE “COSA VUOI FARE DA GRANDE?”

COMITATO TESTAMENTO SOLIDALE: 6 ITALIANI SU 10 (OVER 55) NON CONOSCONO ANCORA IL LASCITO SOLIDALE.

AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE “COSA VUOI FARE DA GRANDE?”

Sebbene 4 italiani su 10 dichiarino di sapere bene cos’e il testamento solidale o per propria cultura personale o perché ne hanno sentito parlare, c’e ancora un gap culturale da colmare anche rispetto agli altri Paesi europei dove la pratica del testamento solidale è più diffusa. Per questo il Comitato Testamento Solidale lancia la nuova Campagna “Cosa vuoi fare da grande?”. Perché non è mai troppo tardi per fare qualcosa di grande e decidere di destinare anche una piccola somma, con le ultime volontà, a un’organizzazione umanitaria.

“Cosa vuoi fare da grande?”. È la domanda che da bambini, almeno una volta, ci si è sentiti fare o abbiamo rivolto a qualche amico. Ma anche quando si è già diventati grandi, non è mai troppo tardi per fare nuovi progetti e c’è già chi inizia a pensare a fare qualcosa “di grande” come un testamento solidale. È questo il messaggio della base della nuova Campagna del Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 22 prestigiose Organizzazioni non profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e di Pubblicità Progresso, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla scelta di lasciare una traccia di sé anche quando non ci saremo più per sostenere una causa benefica e aiutare chi ne ha più bisogno anche dopo la morte.

Negli ultimi anni sempre più star internazionali hanno fatto parlare di sé per la decisione di lasciare in beneficenza una parte, a volte la totalità o quasi, dei propri averi: dal magnate USA Warren Buffett che ha annunciato di voler lasciare in beneficenza il 99% del proprio patrimonio (circa 60 miliardi di dollari) al regista George Lucas il quale ha dichiarato di voler impegnare gran parte delle proprie risorse per supportare le future generazioni di studenti di tutte le età, al cantante Sting che ha deciso di destinare il proprio patrimonio al sostegno di numerose cause umanitarie e ambientaliste.

Nel 2013, secondo lo studio GFK Italia per il Comitato Testamento Solidale, gli Italiani avevano un gap di conoscenza e una resistenza psicologica e culturale alle parole “testamento” e “lascito”. Oggi sono circa 1.300.000 gli over 50 che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un “lascito solidale”. Una platea, pari al 5% della popolazione, che sembra destinata ad estendersi oltre i 3 milioni e che si è dichiarata “propensa” a valutare questa ipotesi, con un bacino di mezzo milione di donatori in più rispetto al 2016 e registrando una crescita del 15% di questa forma di beneficenza.

“C’e  chi sostiene che pensare al testamento significhi fare una riflessione sulla morte, ma chi ha già inserito un lascito nelle ultime volontà dichiara, invece, che prendere in considerazione l’idea di fare un testamento solidale significa scegliere la vita e continuare ad esserci anche quando non ci saremo più – dichiara Rossano Bartoli Portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro – Anche se le persone a cui ci rivolgiamo di progetti personali o professionali ne hanno già realizzati tanti nel corso della loro vita, in fondo essere grandi vuol dire poter fare cose grandi. E con un lascito testamentario, i sogni ancora non realizzati possono diventare concreti e realtà. Fare un testamento solidale e  un po’ come vivere un’altra vita per gli altri. Ci auguriamo che la nostra nuova Campagna informativa possa spingere le persone a fare una riflessione sul futuro e perché no ad avere il coraggio e l’ottimismo di credere un domani migliore”.

Le ultime stime dell’Osservatorio Fondazione Cariplo ci dicono che 420mila famiglie italiane sceglieranno di fare un lascito solidale entro il 2030, con un incremento delle possibili donazioni di circa il 23% del valore economico attuale. Si passerebbe quindi dai 105 miliardi di euro del 2009 ai 129 miliardi di euro previsti nei prossimi anni. Tuttavia, l’Italia resta il fanalino di coda in Europa. In tal senso è l’Inghilterra a farla da padrona con il 49% degli inglesi che sceglie di fare un lascito, seguiti da Olandesi (33%) e Tedeschi (28%).

“Il Consiglio nazionale del Notariato anche quest’anno ha rinnovato il patrocinio e la collaborazione con il Comitato Testamento solidale al fine di continuare a promuovere la conoscenza dei lasciti testamentari – ha spiegato Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Sociale e al Terzo Settore. – Il notaio rappresenta un punto di riferimento, umano e professionale, per dare corretta attuazione alle disposizioni anche ispirate da sentimenti di solidarietà sociale. I risultati ottenuti negli ultimi anni insieme al Comitato dimostrano il valore di queste campagne informative in favore dei più bisognosi”

LA CAMPAGNA TESTAMENTO SOLIDALE

La campagna informativa di Comitato Testamento Solidale è nata con lo scopo di diffondere la cultura dei lasciti solidali in Italia e rispondere a quanti vogliono avere maggiori informazioni sul lavoro condotto dalle 22 organizzazioni del Comitato Testamento Solidale. Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzati dalle associazioni non profit e scaricare la guida ai lasciti solidali che dà indicazioni dettagliati su come fare un lascito solidale.

Con i lasciti solidali diamo vita alla ricerca scientifica

Qui l’intervista a Ferdinando Ricci, referente lasciti della Fondazione Umberto Veronesi.

Quanto conta per Fondazione Veronesi la raccolta fondi in lasciti solidali?

“I fondi provenienti dai lasciti testamentari rappresentano circa il 20% dell’ammontare complessivo della raccolta fondi di Fondazione. Negli ultimi anni stiamo riscontrando un aumento del numero di lasciti a noi destinati, questo ci conferma che il lavoro quotidiano di Fondazione nella promozione di tale forma di dono, insieme a quello delle altre ONP e naturalmente di Comitato Testamento Solidale stia favorendo la consapevolezza fra i nostri concittadini nel poter utilizzare il testamento come strumento di donazione per il raggiungimento di obiettivi in ambito sociale”.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé: cosa significa per voi?

“È proprio vero, ogni lascito si porta dietro una storia particolare, si va dalla coppia che ha deciso insieme di inserire nei rispettivi testamenti un lascito a favore della ricerca, la signora che avendo perso entrambi i genitori a causa di un tumore vuole sostenere la battaglia contro questo male anche quando lei non ci sarà più, e ancora chi utilizza questa forma di donazione perché vuole aiutare giovani ricercatori a poter lavorare  in centri di eccellenza nel nostro paese. Sono poi tante le persone che ci chiedono di far sì che il loro gesto sia dedicato al ricordo di un proprio caro: un genitore, il coniuge, il figlio. Però più che sulle singole storie vorrei riflettere sull’importanza del gesto, è importante sottolineare che ogni lascito solidale permette al testatore di partecipare ad un cambiamento anche quando non ci sarà più, è un dono “puro” in cui si affida alle generazioni future il compito di raggiungere quei risultati in cui la persona crede”.

A quali progetti sono destinate le donazioni?

“I contributi vengono investiti dalla Fondazione Veronesi per iniziative concrete: principalmente finanziamenti a medici e ricercatori qualificati e meritevoli, negli ambiti dell’oncologia, della cardiologia e delle neuroscienze; settori in cui scarseggiano le risorse ed è proprio per questo che nel 2003 il Prof. Umberto Veronesi volle creare la sua fondazione, una organizzazione che ha l’obiettivo di sostenere la ricerca medico scientifica di eccellenza al fine di sviluppare conoscenze scientifiche innovative per metterle al servizio del benessere dei pazienti e della società in cui viviamo”.

OLTRE 3 MILIONI DI ITALIANI PROPENSI AD INSERIRE UN LASCITO NELLE ULTIME VOLONTÀ

13 SETTEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LASCITO SOLIDALE

COMITATO TESTAMENTO SOLIDALE: OLTRE 3 MILIONI DI ITALIANI PROPENSI AD INSERIRE UN LASCITO NELLE ULTIME VOLONTÀ

Continua a salire il numero degli italiani over 50 che hanno fatto, o hanno già preso in considerazione di fare, un testamento solidale. Una pratica di solidarietà che, nonostante il crollo delle donazioni nel nostro Paese, continua a registrare un trend di crescita sostenuto e costante. Un popolo di “piccoli, grandi filantropi” che sceglie di destinare anche solo una piccola parte del proprio patrimonio in beneficenza, affidandolo a prestigiose organizzazioni non profit in grado di garantire la massima efficacia e rendicontazione nell’impiego dei fondi devoluti e aprendo l’attitudine filantropica alla portata di tutti.

Sono circa 1,3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione over 50 (25,5 milioni circa), gli italiani con oltre 50 anni di età che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. E se a questi si aggiunge un ulteriore 8% che prenderà probabilmente in considerazione l’idea di sostenere una organizzazione non profit attraverso un lascito testamentario, la platea di Italiani ultracinquantenni propensi al testamento solidale supera i 3,3 milioni di persone, mezzo milione (il 15%) in più rispetto al 2016. E se si va più indietro nel tempo, si scopre come il trend di crescita sia tanto sostenuto quanto costante: nel 2013, appena il 2% della popolazione over 55 aveva già fatto un lascito o avrebbe provveduto in tal senso.

È quanto è emerso dall’ultima Indagine sinottica di GFK Italia, che dal 2000 monitora con continuità il fenomeno delle donazioni private nel nostro Paese1, presentata questa mattina nel corso dell’evento “Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi” organizzato dal Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 21 prestigiose Organizzazioni no profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Cesvi, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, alla vigilia della Giornata Internazionale del lascito solidale, per la promozione della cultura della solidarietà testamentaria.

Ad aumentare, conferma l’Indagine GFK Italia, non è solo il numero degli Italiani che scelgono di donare con un lascito solidale nelle ultime volontà, ma anche la conoscenza dei lasciti testamentari: oggi il 57% degli over 50 (14,5 milioni) dichiara di sapere che cosa siano, rispetto al 52% del 2016. Un aumento percentuale di 5 punti corrispondente a 1,3 milioni di persone in più.

Il testamento solidale raccoglie in sé tutte le caratteristiche fondanti della filantropia moderna, nella volontà di prendersi cura dell’altro attraverso un’alta dose di professionalità e di competenze specifiche (dalla capacità di analisi e programmazione al saper “far rete” e individuare i partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, più adatti a raggiungere lo scopo prefissato) aggiungendone una fondamentale: dà la possibilità di contribuire in maniera significativa al raggiungimento di un “bene comune” anche a chi si trova in una condizione economica, sociale, culturale e professionale non privilegiata come quella dei grandi filantropi che detengono grandi patrimoni.

“Grazie al testamento solidale – ha dichiarato Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – anche una piccola somma di denaro può fare la differenza nell’ambito di una filantropia che diventa, realmente, a portata di tutti. Lo confermano le due testimonianze dei signori Carmine e Paolo che oggi hanno raccontato a tutti il perché della loro scelta di solidarietà. Inserire un lascito nelle ultime volontà è la massima espressione del donare e donarsi all’altro al di là del tempo e permette di affidare i propri averi nelle mani di solide organizzazioni non profit che operano ogni giorno con competenza, professionalità, trasparenza e possibilità di ‘fare rete’ con gli altri attori locali, nazionali e internazionali impegnati negli stessi ambiti, per pensare, partecipare e realizzare progetti concreti, efficaci, sostenibili e misurabili nei risultati. E sempre di più, lo confermano i dati dell’Indagine, gli italiani riconoscono l’importanza di questo gesto per la vita di tante altre persone che ne hanno bisogno”.

1 L’indagine Sinottica sulle donazioni in Italia è condotta ogni anno su un campione di 12.000 casi rappresentativo della popolazione italiana da 14 anni in su, pari a 51,3 milioni di italiani. Nell’edizione 2017 coloro che hanno effettuato almeno una donazione nel corso degli ultimi 12 mesi sono risultati pari al 18% del totale. Ciò mette a disposizione una base di analisi di 2.160 casi che rende questa indagine la più estesa e affidabile condotta attualmente nel nostro Paese su questo segmento della popolazione.

IL FUTURO DEI LASCITI SOLIDALI NEL NOSTRO PAESE TRA TIMORI E CERTEZZE

Se nel 2013 lo studio GFK Italia metteva in luce come le informazioni possedute dagli italiani sul tema fossero imprecise e limitate, determinando un gap di conoscenza che alimentava una resistenza psicologica e culturale alla parola “testamento” o “lascito”, oggi si registrano due aspetti che camminano in parallelo: “Da un lato gli italiani avvertono fortemente l’esigenza di essere rassicurati sulla possibilità di ripartire serenamente i propri beni tra i familiari, scongiurando, per quanto possibile, contestazioni e liti post mortem, dall’altro si sta diffondendo nella cultura del nostro Paese l’idea di poter lasciare dopo di sé, attraverso lo strumento testamentario, un segno tangibile dei propri valori con un fine nobile di solidarietà – ha spiegato Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Sociale e al Terzo Settore -. La figura del notaio, in questo, è un punto di riferimento irrinunciabile per chiunque voglia approfondire la propria conoscenza sul testamento solidale e sul come procedere nel modo corretto a
garanzia della puntuale attuazione delle proprie disposizioni testamentarie, comprese quelle ispirate da sentimenti di solidarietà sociale”.

L’IMPATTO DELLA CRISI ECONOMICA SULLE DONAZIONI IN ITALIA: IN 10 ANNI, 5.8 MILIONI DI DONATORI IN MENO

I numeri positivi registrati dal testamento solidale – in termini sia di orientamento personale, sia di conoscenza da parte degli Italiani – diventano ancora più importanti se confrontati con l’andamento, invece, costantemente negativo del totale delle donazioni effettuate nel nostro Paese negli ultimi 10 anni. Secondo l’Indagine GFK Italia, la percentuale di popolazione adulta (14+ anni) che ha effettuato almeno una donazione negli ultimi 12 mesi è scesa dal 30% del 2007 al 18% di oggi. In valori assoluti, 10 milioni di italiani hanno effettuato almeno una donazione in denaro, destinandola a organizzazioni e cause diverse: 5,8 milioni di donatori in meno rispetto al 2007. In poco più di un decennio, dunque, il perimetro dei donatori si è ristretto di oltre un terzo passando: da 1 italiano su 3 a 1 su 5. La causa principale, secondo quanto riportato da GFK Italia, va individuata nella lunga crisi economica che ha colpito l’Italia nello stesso periodo e nelle conseguenze psicologiche e comportamentali che questa ha provocato sulla popolazione, in particolare sulle sue fasce più deboli e sui giovani, confermate dal balzo in avanti (dal 47% del 2000 al 71% del 2017) della percentuale di italiani preoccupati per il futuro.

OMNIA VINCIT AMOR: L’ITALIA SUL PODIO TRA I PAESI PIÙ GENEROSI D’EUROPA

Malgrado la crisi, non va tuttavia dimenticato che l’Italia rimane uno dei Paesi più generosi d’Europa2. In generale infatti, si stima in 87,5 miliardi di euro il valore di quanto i benefattori del Vecchio Continente donano in un anno. Per più di metà, rispettivamente con 25,3 e 23,8 miliardi,  contribuiscono i cittadini del Regno Unito e della Germania. Ma al terzo posto vengono proprio gli italiani, con 9,1 miliardi all’anno, seguiti da francesi (8,4), olandesi (4,4) e svizzeri (4,2). Inoltre, secondo i dati diffusi dalla Fondazione Lang, dei nostri 9,1 miliardi di donazioni versati annualmente a realtà o progetti solidali, 4,6 miliardi provengono da elargizioni di privati, 1,5 miliardi da Fondazioni, il rimanente da lasciti testamentari, erogazioni da parte di imprese e altre modalità.

LA CAMPAGNA TESTAMENTO SOLIDALE
La campagna informativa di Comitato Testamento Solidale è nata con lo scopo di diffondere la cultura dei lasciti solidali in Italia e rispondere a quanti vogliono avere maggiori informazioni sul lavoro condotto dalle 21 organizzazioni del Comitato Testamento Solidale. Accedendo al sito  www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzati dalle associazioni non profit e scaricare la guida ai lasciti solidali che dà indicazioni dettagliati su come fare un lascito solidale.

2018 . Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi

Sono circa 1,3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione over 50 (25,5 milioni circa), gli italiani con oltre 50 anni di età che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. E se a questi si aggiunge un ulteriore 8% che prenderà probabilmente in considerazione l’idea di sostenere una organizzazione non profit attraverso un lascito testamentario, la platea di Italiani ultracinquantenni propensi al testamento solidale supera i 3,3 milioni di persone, mezzo milione (il 15%) in più rispetto al 2016. E se si va più indietro nel tempo, si scopre come il trend di crescita sia tanto sostenuto quanto costante: nel 2013, appena il 2% della popolazione over 55 aveva già fatto un lascito o avrebbe provveduto in tal senso.

È quanto è emerso dall’ultima Indagine sinottica di GFK Italia, che dal 2000 monitora con continuità il fenomeno delle donazioni private nel nostro Paese presentata questa mattina nel corso dell’evento “Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi” organizzato dal Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 21 prestigiose Organizzazioni no profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Cesvi, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, alla vigilia della Giornata Internazionale del lascito solidale, per la promozione della cultura della solidarietà testamentaria.

Ad aumentare, conferma l’Indagine GFK Italia, non è solo il numero degli Italiani che scelgono di donare con un lascito solidale nelle ultime volontà, ma anche la conoscenza dei lasciti testamentari: oggi il 57% degli over 50 (14,5 milioni) dichiara di sapere che cosa siano, rispetto al 52% del 2016. Un aumento percentuale di 5 punti corrispondente a 1,3 milioni di persone in più.

Il testamento solidale raccoglie in sé tutte le caratteristiche fondanti della filantropia moderna, nella volontà di prendersi cura dell’altro attraverso un’alta dose di professionalità e di competenze specifiche (dalla capacità di analisi e programmazione al saper “far rete” e individuare i partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, più adatti a raggiungere lo scopo prefissato) aggiungendone una fondamentale: dà la possibilità di contribuire in maniera significativa al raggiungimento di un “bene comune” anche a chi si trova in una condizione economica, sociale, culturale e professionale non privilegiata come quella dei grandi filantropi che detengono grandi patrimoni.

RELATORI

Rossano Bartoli
Portavoce Comitato Testamento Solidale

Gianluca Abbate
Consigliere Nazionale del Notariato con delega al social e al terzo settore

Paolo Anselmi
Vice Presidente di GFK Italia

Giacomo Boesso
Ordinario di Economia Aziendale, Università degli Studi di Padova
Referente del Gruppo di Ricerca sulla “Filantropia Istituzionale”

Riccardo Maiolini
Assistant Professor di Business Administration presso John Cabot University Roma
Ricercatore del Centro Internazionale per la Ricerca sull’Innovazione Sociale, LUISS Business School

Marco Musella
Ordinario di Economia Politica, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Università Federico II Napoli

MODERATORE

Francesca Romana Elisei 
Cronista e conduttrice TG2

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