2018 . Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi

Sono circa 1,3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione over 50 (25,5 milioni circa), gli italiani con oltre 50 anni di età che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. E se a questi si aggiunge un ulteriore 8% che prenderà probabilmente in considerazione l’idea di sostenere una organizzazione non profit attraverso un lascito testamentario, la platea di Italiani ultracinquantenni propensi al testamento solidale supera i 3,3 milioni di persone, mezzo milione (il 15%) in più rispetto al 2016. E se si va più indietro nel tempo, si scopre come il trend di crescita sia tanto sostenuto quanto costante: nel 2013, appena il 2% della popolazione over 55 aveva già fatto un lascito o avrebbe provveduto in tal senso.

È quanto è emerso dall’ultima Indagine sinottica di GFK Italia, che dal 2000 monitora con continuità il fenomeno delle donazioni private nel nostro Paese presentata questa mattina nel corso dell’evento “Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi” organizzato dal Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 21 prestigiose Organizzazioni no profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Cesvi, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, alla vigilia della Giornata Internazionale del lascito solidale, per la promozione della cultura della solidarietà testamentaria.

Ad aumentare, conferma l’Indagine GFK Italia, non è solo il numero degli Italiani che scelgono di donare con un lascito solidale nelle ultime volontà, ma anche la conoscenza dei lasciti testamentari: oggi il 57% degli over 50 (14,5 milioni) dichiara di sapere che cosa siano, rispetto al 52% del 2016. Un aumento percentuale di 5 punti corrispondente a 1,3 milioni di persone in più.

Il testamento solidale raccoglie in sé tutte le caratteristiche fondanti della filantropia moderna, nella volontà di prendersi cura dell’altro attraverso un’alta dose di professionalità e di competenze specifiche (dalla capacità di analisi e programmazione al saper “far rete” e individuare i partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, più adatti a raggiungere lo scopo prefissato) aggiungendone una fondamentale: dà la possibilità di contribuire in maniera significativa al raggiungimento di un “bene comune” anche a chi si trova in una condizione economica, sociale, culturale e professionale non privilegiata come quella dei grandi filantropi che detengono grandi patrimoni.

RELATORI

Rossano Bartoli
Portavoce Comitato Testamento Solidale

Gianluca Abbate
Consigliere Nazionale del Notariato con delega al social e al terzo settore

Paolo Anselmi
Vice Presidente di GFK Italia

Giacomo Boesso
Ordinario di Economia Aziendale, Università degli Studi di Padova
Referente del Gruppo di Ricerca sulla “Filantropia Istituzionale”

Riccardo Maiolini
Assistant Professor di Business Administration presso John Cabot University Roma
Ricercatore del Centro Internazionale per la Ricerca sull’Innovazione Sociale, LUISS Business School

Marco Musella
Ordinario di Economia Politica, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Università Federico II Napoli

MODERATORE

Francesca Romana Elisei 
Cronista e conduttrice TG2

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Fare la differenza: l’empatia e la solidarietà di Guido

Intervista a Emanuela Di Pietro, Responsabile lasciti e grandi donazioni di AISM.

Ciao Emanuela, quanto conta per voi la raccolta fondi in lasciti solidali?

La raccolta fondi da lasciti testamentari per AISM è una risorsa importante. Anzi centrale. Aism, infatti è un’associazione che possiamo definire ormai storica sul lascito in Italia: ha iniziato a parlare di lasciti negli anni 90′, per la precisione nel 1995, quando abbiamo lanciato la nostra prima campagna lasciti. Ormai, grazie a questo lavoro costante, per AISM i lasciti costituiscono il 7% della raccolta fondi: riceviamo in media circa 13-15 successioni all’anno e nel 2017 ne abbiamo ricevute 13, per una raccolta complessiva di circa 1 milione e 600 mila euro.

Si tratta di lasciti di persone che scelgono di ricordarsi nel proprio testamento di AISM o della sua Fondazione – FISM .  Alcune persone scelgono infatti di fare un lascito ad AISM, affinché il loro lascito aiuti a finanziare i servizi e l’assistenza per le persone con sclerosi multipla, altri che hanno particolarmente a cuore la ricerca, scelgono FISM – Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – che promuove e finanzia la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla a livello nazionale e internazionale ed è attualmente il primo ente finanziatore in Italia e terzo nel mondo.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricordi una in particolare?

Dietro a ogni numero c’è una storia e una persona: in alcuni casi abbiamo la fortuna e l’onore di conoscere in vita queste persone che decidono di compiere questo gesto importante e generoso, talvolta invece no perché scelgono di comunicarcelo. Una di queste persone mi colpì in modo particolare: fin dalla prima volta che la sua storia è giunta sulla mia scrivania abbiamo instaurato un rapporto intenso, continuativo.

Cosa successe esattamente?

Si chiamava Guido ed era una persona già abbastanza anziana: non aveva avuto ancora contatti con noi e ci ha raggiunti  semplicemente per richiedere la guida ai lasciti; non conosceva la malattia, ma era stato colpito da un ictus e non riusciva a camminare bene  e ad articolare bene le parole. Si tratta di sintomi che possono comparire anche nelle persone con sclerosi multipla; in quel momento difficile si è sentito chiamato in causa e si è ricordato di AISM. Guido non aveva figli e ha deciso di ricordarsi nel suo testamento di altre persone colpite da sintomi simili ai suoi. Un gesto di empatia e generosità che noi ricorderemo per sempre. Un’anima conviviale, che amava la vita: ricordo che ci invitava sempre fuori a pranzo per parlare insieme, per mostrarci il suo amore per le cose belle della vita e per gli altri.

A cosa sono stati destinati i soldi di questa donazione?

Avendo scelto AISM, Guido ha contribuito a realizzare progetti concreti e tangibili: basti pensare al lavoro attivo e quotidiano di AISM che, grazie ai volontari e alle 100 Sezioni Provinciali sparse su tutto il territorio, è al fianco delle circa 118 mila persone con sclerosi multipla in Italia e delle loro famiglie.

Quando la generosità vola da Genova all’Africa

Intervista a Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia Onlus.

Quanto conta per CBM la raccolta fondi in lasciti solidali?

Ha sicuramente un ruolo importante.

CBM è la più grande organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo. Da oltre cento anni lavoriamo per restituire la vista e migliorare la condizione di vita di milioni di persone nei Paesi più poveri di Africa, Asia e America Latina.

CBM Italia in particolare nell’ultimo anno ha raggiunto e portato aiuto a circa 2,5 milioni di persone. Per raggiungere questi obiettivi possiamo contare sulla generosità di tanti donatori privati, da cui proviene la maggior parte dei fondi che raccogliamo ogni anno. I lasciti costituiscono il 22% della raccolta fondi da privati. I fondi che riceviamo tramite i lasciti testamentari e le polizze vita sono trasformati in attività e progetti che garantiscono cure mediche, riabilitazione, accesso all’istruzione a milioni di bambini, donne e uomini ciechi e con disabilità che vivono nei Paesi del Sud del mondo.

 Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricorda una in particolare?

Sì certo, ce ne sono tante ma ricordo particolarmente la signora Antonietta, un’insegnante di Genova. La sua grande generosità è arrivata lontano, in Africa, un continente che non aveva mai visto durante la sua vita, ma che ha ha scelto di aiutare sostenendo gli studi e la formazione di un giovane medico della Repubblica Democratica del Congo.

Cosa successe esattamente?

La signora Antonietta nel corso della sua vita ha sempre pensato agli altri. Prima i suoi alunni, ai quali ha insegnato latino e greco per 40 anni, e poi i bambini e gli studenti dei Paesi più poveri del mondo.

Quando era in vita infatti ha sostenuto molti progetti di CBM in Sud Sudan, Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo. Quando se n’è andata, ancora una volta il suo ultimo pensiero è stato per i più bisognosi. Nel suo testamento si legge che la sua volontà era «aiutare il più alto numero possibile di persone» e per questo ha scelto CBM tra i beneficiari del suo testamento.

 A cosa sono stati destinati i soldi di questa donazione?

Il lascito della signora Antonietta ha sostenuto gli studi e la formazione in oftalmologia pediatrica di un giovane studente, il dott. Alexis, che ha potuto diventare medico oculista e curare tantissimi bambini ciechi e con problemi alla vista in Africa: sono loro i veri beneficiari del testamento di Antonietta.

Terzo di nove fratelli, proveniente da una famiglia molto povera, grazie alla specializzazione in oftalmologia pediatrica, Alexis ha potuto lavorare nel suo Paese di origine, la Repubblica Democratica del Congo, dove ci sono pochissimi oculisti specializzati nella cura dei bambini.

Nelle sue parole è sempre vivo il dono della signora Antonietta, che gli ha permesso di realizzare il suo sogno di diventare medico. E ha regalato un futuro di luce ai tanti bambini curati ogni giorno.

Quali sono le attività di CBM sul tema del testamento solidale?/perché è entrata nel network Testamento Solidale?

Storie come quella della signora Antonietta e il dottor Alexis sono esempi di come il testamento solidale sia un grande gesto di generosità alla portata di tutti. Eppure nel nostro Paese sono ancora molti i dubbi e le domande delle persone comuni. Anche per questo da alcuni anni cerchiamo di contribuire a diffondere la cultura del testamento solidale, organizzando incontri con i notai, gratuiti e aperti al pubblico, con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale dei Notariato. È anche per questo che da quest’anno siamo entrati nel network Testamento Solidale, per rafforzare ancora di più questo messaggio

“Unite fino alla fine”: una amicizia indissolubile che fa bene al pianeta

Alice Mastrogiacomo è l’assistente lasciti di Greenpeace Italia, la popolare organizzazione internazionale che sviluppa campagne e utilizza azioni non violente per denunciare problemi ambientali e promuovere soluzioni efficaci.

Ciao Alice, quanto conta per Greenpeace la raccolta fondi in lasciti solidali?

Una delle caratteristiche distintive e identitarie di Greenpeace è l’indipendenza economica che si traduce in una raccolta fondi promossa esclusivamente verso singoli individui. Ciò comporta la rinuncia a importanti somme di denaro di provenienza governativa, istituzionale o aziendale ma rafforza la nostra capacità di azione e di parola. L’indipendenza economica rende strategica la nostra base di donatori regolari che, attraverso donazioni continuative, permettono una pianificazione finanziaria delle attività da noi promosse. Ma, come si può immaginare, si dovrebbe e si vorrebbe fare sempre di più. I lasciti testamentari rendono possibile questo di più. Spesso non è “un di più” ma è un qualcosa che fa la differenza nel risultato finale. Quindi in estrema sintesi potrei dirti che i lasciti fanno la differenza. Per il nostro Pianeta, per il nostro futuro.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricordi una in particolare?

È una storia ancora in divenire e forse è proprio questo che la rende particolare. È la storia di due grandissime amiche, Liliana e Luciana, che si sono conosciute da ragazze e che da allora non si sono più separate. Le grandi amicizie si nutrono di grandi passioni. Greenpeace ha animato la relazione di Liliana e Luciana, è cresciuta insieme a questa amicizia tanto speciale. Luciana è mancata nel 2014 lasciando un grande vuoto nella vita di Liliana. Luciana ha espresso la volontà di continuare a sostenere Greenpeace anche dopo la sua scomparsa e così Liliana versa annualmente una donazione a nome della cara amica. Liliana ha predisposto un lascito in favore di Greenpeace. “Unite fino alla fine!” mi disse ridendo al telefono. Sono sempre felice di chiamare Liliana, di avere modo di conoscerla meglio e di scoprire altro di questa storia straordinaria. Ogni lascito è una storia. Ogni storia è fonte di ispirazione e di motivazione per tutti noi che siamo in Greenpeace.

Cosa successe esattamente?

Una mattina arrivò una lettera con cui Liliana ci dava notizia della scomparsa della “nostra” amica Luciana. La lettera era corredata da fotografie e dettagli che ci aiutavano a realizzare il triste racconto. Si intuivano le emozioni e le paure celate dietro l’inchiostro. Inaspettata più della stessa lettera era la sua conclusione. Greenpeace le offriva l’unica consolazione in questo momento insostenibile: perché Luciana vive insieme a Greenpeace.

A cosa sono stati destinati i soldi di questa donazione?

Come spiegato in precedenza questo lascito è un caso particolare in quanto l’importo viene versato anno per anno mentre di norma si ha un’unica donazione. Ogni anno Luciana contribuisce alla campagna che in quel momento ha più necessità.

Cosa significa essere ricordati in un lascito per un Ente del Terzo settore

Intervista a Federica Tedeschi Campello, Responsabile Marketing e Raccolta Fondi Individui di Fondazione Operation Smile Italia ONLUS

Ciao Federica, quanto conta per la Fondazione Operation Smile Italia Onlus la raccolta fondi in lasciti solidali?

Le disposizioni testamentarie a nostro favore sono, come prima cosa, un segno tangibile di grande fiducia, di condivisione di valori e obiettivi. In secondo luogo ci permettono di dare continuità ai nostri programmi medici e di portare avanti gli impegni assunti, nei confronti di tutti quei bambini che nel mondo nascono con una malformazione al viso, ma che non hanno la possibilità di essere curati.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricordi una in particolare?

Quello che mi viene in mente, come prima cosa, pensando ai lasciti di cui la Fondazione fino ad oggi è stata beneficiaria è: chi l’avrebbe mai detto!!
Il mio primo pensiero è proprio questo: la sorpresa nello scoprire che la persona che si è ricordata dei bambini di Operation Smile è un donatore come molti, che ci ha sostenuto in passato, anche con piccole donazioni e con il quale abbiamo avuto, principalmente, una corrispondenza postale. Un donatore che si è rivelato unico e che in maniera non plateale ha deciso di essere ricordato con il sorriso dei bambini che verranno curati grazie al suo lascito.

Cosa successe esattamente?

Come prima cosa ricordo una mattina, il 15 giugno del 2015, quando risposi al telefono e una signora, con toni pacati, mi comunicò che la Fondazione Operation Smile Italia Onlus era tra i beneficiari di un Lascito Testamentario. In realtà colei che era dall’altro capo del telefono era solo un’esecutrice delle volontà testamentarie di una persona amica che, non avendo familiari ed eredi, aveva lasciato a lei il compito di dar seguito alle sue volontà.
Essere ricordati in un lascito è qualcosa che tocca sempre tutti noi che lavoriamo nelle organizzazioni umanitarie, perché significa un nuovo importante aiuto a sostegno dei nostri programmi e un segno indelebile lasciato dalla persona che non c’è più.
Nel corso della telefonata ho cercato subito di avere più informazioni ed è grazie a questa conversazione che ho saputo che il testamento era stato redatto da un uomo, interpretando i desideri e le volontà della moglie, che era deceduta prima di lui.
Non appena finita la telefonata mi misi subito a cercare nell’elenco di tutti i nostri donatori il nome della persona che aveva espresso il desiderio di lasciare parte del suo patrimonio ai bambini di Operation Smile.
Ciò che ho scoperto ha commosso ancora di più tutti noi della Fondazione!
Era un nome tra tanti, quello di una donatrice che aveva donato una sola volta, due anni prima, 50€, ma che era rimasta così colpita dall’impegno di Operation Smile in aiuto di tutti quei bambini che nascono con malformazioni al volto e non hanno possibilità di essere curati, da condividere con il marito le sue volontà.
Quello che rende il nostro lavoro unico sono proprio le storie delle persone che – come questa coppia speciale – credono in noi che ci permettono di dare vita e concretezza al nostro impegno sul campo.
Sono gesti di grande generosità e noi tutti siamo riconoscenti e consapevoli della responsabilità che abbiamo, nel dare seguito alla volontà di coloro che confidano in noi e in quello che facciamo per garantire il diritto di ogni bambino a poter sorridere, a crescere sano, ad andare a scuola, a giocare con i coetanei e a vivere una vita normale.
E’ con il Sorriso che ricorderemo per sempre questa nostra donatrice e suo marito che ha voluto, nel suo testamento, esaudire le volontà della sua adorata compagna di vita.

A cosa sono stati destinati i soldi di questo lascito?

Si è trattato del legato di due immobili: in questi casi, la Fondazione Operation Smile Italia Onlus pone in vendita i beni ricevuti al miglior prezzo realizzabile e il ricavato viene devoluto, secondo le volontà di ogni generoso testatore, ai nostri programmi medici, italiani e internazionali, in aiuto dei tanti bambini che nascono con malformazioni al volto curabili.

2014 . Italiani Brava Gente: la mostra

Presentata a Roma, nella sede di Palazzo Fandango Incontro, la mostra “Italiani Brava Gente. Storie di generosità tra passato e presente”, realizzata a cura del Comitato Testamento Solidale con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato racconta con foto e testimonianze una tradizione di solidarietà – attraverso il testamento solidale – che ha radici lontane e che continua ancora oggi tra la gente comune.

“Italiani Brava Gente” è un viaggio fotografico che ha fuso, in un unico racconto, le storie di generosità dei Grandi Italiani del Risorgimento, attraverso i testamenti di Alessandro Manzoni, Gioachino Belli, Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Verdi, Lina Cavalieri ed Enrico De Nicola, con i progetti che le organizzazioni del Comitato realizzano grazie alla generosità degli italiani.

L’unione di epoche differenti su uno stesso argomento e uno stesso obiettivo: aiutare chi ne ha bisogno e mantenere in vita idee, luoghi, sostegni concreti che danno speranza.

Una vita attraversata da dolori e difficoltà economiche non fece dimenticare a Manzoni di includere nel testamento il suo servitore per i ‘suoi fedeli e affettuosi servizi’ prestati per lunghi anni. Lo stesso vale per il Belli, che dedicò un ‘monumento’ alla plebe e alla città di Roma, o per Cavour, che indirizzò la propria generosità ai più fedeli collaboratori, dal segretario personale al cameriere, fino al mastro di casa, attribuendogli delle pensioni vitalizie.

Altri come Verdi, non avendo avuto figli, mise nero su bianco disposizioni benefiche dettagliatissime del suo grande patrimonio all’ Opera Pia Casa di Riposo dei Musicisti, il suo massimo capolavoro di generosità.

L’unica donna, Lina Cavalieri, siglò il proprio testamento lasciando alla Reale Accademia di Santa Cecilia in Roma ‘Lire centomila per la istituzione di una borsa di studio di canto per una giovinetta bisognosa della provincia di Roma’; mentre De Nicola, primo presidente della Repubblica italiana, stabilì tra le ultime volontà un lungo elenco di donazioni a favore di orfanotrofi, asili, ospizi, parrocchie e anche la sorprendente idea di cancellazione dei debiti per i più poveri del Monte di Pietà di Napoli, a cui fece restituire la biancheria e gli indumenti impegnati.

RELATORI

Rossano Bartoli
Portavoce Comitato Testamento Solidale

Stefano Malfatti
Presidente Comitato Testamento Solidale

Albino Farina
Consigliere responsabile dei rapporti con il terzo settore del Consiglio Nazionale Del Notariato

MODERATORE

Enrico Rondoni
Tg5

2013 . Nasce il Comitato Testamento Solidale

Il 5 giugno 2013 presso la sede Sala stampa estera a Roma è stata lanciata, con la collaborazione e il Patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, “Testamento Solidale”, la prima grande campagna congiunta di informazione e sensibilizzazione per fare cultura e promuovere la solidarietà testamentaria in Italia.

Alla domanda rivolta a Woody Allen durante una celebre conferenza stampa “Come è cambiata negli ultimi decenni la sua idea sulla morte?”, la risposta è stata “Sono ancora fortemente contrario”. Stando ai numeri, la maggior parte degli italiani la pensa come il famoso regista. Infatti, 8 italiani su 10 non hanno mai preso in considerazione l’idea di mettere nero su bianco le “ultime volontà”. Addirittura 6 su 10 escludono di farlo, mentre il 21% “potrebbe pensarci su”. Questo è quanto emerso da un’indagine realizzata per la campagna Testamento Solidale da GFK Eurisko e basata su un campione di quasi 1.500 individui rappresentativo della popolazione italiana over 55. Soltanto 1,5 milioni di italiani ha già fatto testamento, mentre il 5% è intenzionato a farlo e il 6% ci ha pensato ma è ancora incerto se farlo, oppure no.

Lo studio conferma una propensione bassa al testamento da parte degli italiani, vicina a quella già registrata nel 2012 dall’Agenzia delle Entrate (15,78%) e di gran lunga inferiore a quella di altri Paesi, ad esempio quelli anglosassoni: in Gran Bretagna la propensione si attesta intorno all’80%, negli USA al 50%.

Alla base del “rapporto difficile” con il testamento c’è l’ansia legata all’idea della fine della vita, ma anche il timore di causare problemi familiari. Come nelle più classiche commedie all’italiana, quelle dei “Parenti Serpenti”, la parola “testamento” evoca solitudine affettiva, timore di possibili reazioni negative da parte degli eredi, se non addirittura liti e trame familiari.

Inoltre, lo studio mette in luce come tra gli italiani ci sia la necessità di saperne di più: tanti pensano al lascito come una “roba da ricchi”, oppure credono che obblighi all’intera donazione del proprio patrimonio, ma anche, più banalmente, molti non sanno a chi rivolgersi, oppure temono che una richiesta di informazioni possa vincolarli ad un impegno.

Invece, fare un lascito solidale ad associazioni riconosciute significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire aiutare le persone con disabilità ad integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati, e sostenere la ricerca scientifica contro malattie come la leucemia e la sclerosi multipla. Dare un supporto diretto alle comunità più fragili in Africa. Promuovere la cura e la ricerca per migliaia di malati in Italia.

RELATORI

Rossano Bartoli
Portavoce Comitato Testamento Solidale

Paolo Anselmi
Vice Presidente di GfK Eurisko

Gabriele Noto
Vice Presidente Consiglio Nazionale Del Notariato

Marino Niola
Antropologo

MODERATORE

Maria Teresa Lamberti
GR Rai

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