Il lascito è donna: 3 donne che hanno lasciato un segno tangibile che rimane nel tempo

Negli ultimi 4 anni è aumentata la raccolta fondi legata ai lasciti solidali e in particolare, nell’ultimo anno, la pandemia da Covid-19 non ha scoraggiato le donazioni, al contrario in molti casi ha spinto più italiani a richiedere informazioni o ha addirittura accelerato la scelta di redigere un testamento solidale.

Secondo l’indagine condotta sulle 23 organizzazioni che fanno parte del Comitato Testamento Solidale il lascito è donna: per il 61% delle onp a donare un lascito testamentario sono donne, mentre per oltre il 30% il testamento solidale viene scelto in egual misura da uomini e donne.

Ecco 3 donne che con il loro lavoro e la loro generosità hanno lasciato un segno tangibile che rimane nel tempo.

Lina Cavalieri di origini modeste e mai rinnegate, fu una delle più raffinate e al tempo stesso chiacchierate cantanti liriche italiane del primo Novecento. Nel 1920 l’addio alle scene: “Mi ritiro dall’arte senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa”.  Nel suo testamento nominò erede universale l’adorato figlio Alessandro “col solo incarico di versare alla Reale Accademia di Santa Cecilia in Roma Lire centomila per la istituzione di una borsa di studio di canto per una giovinetta bisognosa della provincia di Roma”.

Melinda Gates, insieme al suo ex marito, creatore e presidente di Microsoft Bill Gates, hanno destinato gran parte del proprio patrimonio (circa 115 miliardi di dollari) alle cause benefiche attraverso la loro Bill & Melinda Gates Foundation.

Aggiungere bellezza e portare conoscenza: un lascito solidale può nascere anche da questa volontà. Una storia esemplare giunge dal Museo del Prado di Madrid, che ha inaugurato una mostra di nuove opere d’arte acquistate o restaurate grazie al sostanzioso lascito, 800 mila euro, di un’anziana maestra, Carmen Sánchez García, intitolata “El legado de Carmen Sánchez. La última lección”, che in mancanza di eredi diretti aveva nominato la celebre istituzione museale come erede universale.

I responsabili del Prado raccontano che diversi dipinti, stampe, sculture e oggetti d’arte decorativa appartenenti a Carmen Sanchez, e che facevano parte dei beni mobili del patrimonio, sono stati integrati nei fondali artistici del Museo, dopo la sua morte. Una nota racconta poi che Carmen, nata il 4 dicembre 1929 a Madrid, dal 2003 aveva aderito alla Fondazione Amici del Museo del Prado, partecipando a diversi corsi e attività didattiche. Nel suo testamento l’anziana insegnante aveva così stabilito che tutti i suoi beni, in mancanza di eredi, fossero destinati “all’acquisto e al restauro di quadri”.

Ma per scegliere di fare un lascito solidale non è necessario disporre di patrimoni ingenti: si tratta di un gesto alla portata di tutti che, anche con poco, può innescare cambiamenti virtuosi nella vita di chi resta.

Un lascito solidale per potenziare la ricerca biomedica

L’importanza di un lascito solidale per l’Istituto Pasteur Italia

Cosa significa per l’Istituto Pasteur Italia un lascito?

Un gesto di sostegno importante come quello di un lascito in favore dell’Istituto Pasteur Italia è fondamentale per poter incrementare e programmare a lungo termine i progetti cardine della nostra Missione. Un lascito per noi significa potenziare la ricerca biomedica, lo studio dei meccanismi alla base di moltissime patologie, significa formare, sostenere e tutelare le menti brillanti dei giovani ricercatori e significa anche promuovere consapevolezza scientifica nella società, affinché ogni cittadino abbia la possibilità di conoscere e proteggersi.

Ogni lascito è una storia a sé, ce n’è una in particolare?

Per l’Istituto Pasteur Italia parlare di lasciti significa innanzitutto raccontare la storia della sua stessa genesi. Il nostro Istituto, infatti prende vita proprio grazie al lascito della principessa Beatrice Fiorenza Cenci Bolognetti, che nell’ottobre del 1940 sottoscrive un testamento per devolvere gran parte dei suoi beni e proprietà al fine di dar vita a un Istituto specializzato nella ricerca biomedica, “in armonia con i fini perseguiti dall’Istituto Pasteur di Parigi e d’oltremare…”.  Grazie al lascito sono state fatte ricerche importanti in oncologia, immunologia, malattie infettive tra cui anche sulla attuale pandemia Covid-19.

A quali progetti sono destinati i soldi delle donazioni?

Ogni donazione supporta le attività di ricerca biomedica dell’Istituto Pasteur Italia, fondamentali per tutta la catena di ricerca scientifica. Il sostegno alla ricerca, in concreto, si traduce in supporto economico e formativo per chi la ricerca la fa: ovvero i nostri ricercatori, in particolare molti giovani ritornati dall’estero. Attraverso le donazioni si possono inoltre garantire strumenti di laboratorio necessari a ricerche competitive internazionali.

Sostenere con un lascito l’Istituto Pasteur Italia significa quindi rendere concreta la costruzione di un futuro di salute per tutti.

E questo è anche il significato della nostra campagna dedicata ai lasciti: il futuro, rappresentato da un bambino che vuole diventare ricercatore, è costruito dalle volontà di chi oggi, attraverso un lascito, sostiene la ricerca.

Un lascito solidale per aiutare i bambini di tutto il mondo

Stefania Censi, responsabile Fundraiser Lasciti di UNICEF ci ha raccontato cosa significa un lascito solidale per i bambini in difficoltà.

Cosa significa per la vostra associazione un lascito?

I lasciti sono una fonte molto importante di risorse che consente all’UNICEF di continuare a stare accanto ai bambini in tutto il mondo, anche in futuro, portando vaccini, cure mediche, cibo, acqua pulita, istruzione e protezione, tutelando i loro diritti, primo fra tutti il diritto a nascere e crescere sani.
Pochi sanno che l’UNICEF, pur essendo un’agenzia delle Nazioni Unite non riceve fondi dall’ONU e i ostri programmi sono finanziati da contributi volontari di privati cittadini, aziende e di alcuni governi donatori. Per questo ogni lascito è davvero prezioso!

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé, ce ne racconta una in particolare?

Voglio raccontare la storia di Maria Elisabetta. Nella sua vita ha esercitato la professione di medico nella provincia di Sassari. Ha voluto fare un lascito all’UNICEF per continuare ad occuparsi della salute di mamme e bambini dall’altra parte del mondo dove, per la mancanza di strutture sanitarie adeguate, il tasso di mortalità infantile è da sempre fra i più alti.
Il suo lascito ha contribuito a realizzare un ospedale pediatrico nel nord est della Sierra Leone. Solo pochi mesi dopo la sua apertura, nell’ospedale sono nati centinaia di bambini sani e forti e le mamme hanno potuto affrontare il parto in tutta sicurezza. Grazie ad un’attrezzata sala parto e una sala operatoria di emergenza, lo staff medico ha finalmente gli strumenti necessari per contrastare la mortalità infantile.
L’UNICEF, in collaborazione con il Ministero della Salute del paese, continuerà a sostenere l’ospedale per garantire assistenza a tutte le mamme e i bambini che ne avranno bisogno.

A quali progetti sono destinati i soldi delle donazioni?

I fondi derivanti dai lasciti vengono utilizzati dove ce né più bisogno nel momento in cui ne veniamo in possesso.
Qualsiasi lascito, piccolo o grande che sia, ha un impatto enorme per la vita dei bambini che purtroppo si trovano a vivere in situazioni di povertà, guerra ed emergenza in tutto il mondo.

Il lascito solidale è una scelta: stare dalla parte di chi protegge

Al sito del Comitato Testamento Solidale, le parole di Sira Bertarelli e Giulia Bussotti, responsabile lasciti per Greenpeace

Cosa significa per Greenpeace un lascito?

Credere, amare, proteggere, salvare, lasciare in eredità un mondo migliore: quanti gesti e significati profondi sono tenuti insieme da un lascito a Greenpeace. I lasciti sono il desiderio e la volontà di un mondo che viva in armonia con la natura, di mari puliti, cieli limpidi, di foreste incontaminate, di creature protette. E’ una scelta: stare dalla parte di chi protegge.  Le persone sono la nostra forza, il nostro unico sostegno perché la nostra organizzazione ha scelto di farsi sostenere esclusivamente da singoli individui, senza accettare donazioni e finanziamenti da imprese, aziende, partiti politici, governi. Ogni gesto conta, ogni donazione fa la differenza ed i lasciti sono un gesto di estrema generosità e la spinta ad andare avanti, perché la sfida è grande ma con un lascito a Greenpeace ci danno la forza. Greenpeace è il braccio che opera, e le persone sono il cuore e l’anima di ogni azione, di ogni conquista. Grande o piccola che sia la parte di eredità costruirà un mondo migliore, più verde e di pace.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé, ce ne racconta una in particolare?

Luciana è stata al nostro fianco da sempre, fin dal 1991. Si chiamano sostenitori storici ma preferiamo ricordarla come una grande amica di Greenpeace e della natura. Luciana, infatti, amava profondamente gli animali e l’ambiente. In particolare aveva un legame speciale con il mare che salutava ogni mattina nel corso della quotidiana passeggiata in compagnia dei due fedeli cocker. Un amore senza tempo che ha scelto di rinnovare giorno dopo giorno con un lascito a Greenpeace.

A quali progetti sono destinati i soldi delle donazioni?

A tutte le campagne in difesa e tutela dell’ambiente, a seconda delle necessità e delle emergenze. Greenpeace lotta e si batte per promuovere un cambiamento reale, intervenendo con rapidità e autorevolezza. Le donazioni servono per sostenere le nostre azioni e le nostre campagne, servono per renderci liberi di agire ed indipendenti per confrontarci con chi detiene il potere senza condizionamenti, in modo credibile e con un profilo autorevole. Il lascito a Greenpeace diventa azione, e l’azione genera il cambiamento. Il capitale che riceviamo tramite testamento viene infatti impiegato per sostenere i progetti in difesa dell’ambiente.

Dare concretezza alla missione della scienza al servizio dell’uomo

Tre domande a Cristina Delicato, Direttore Area Fundraising, Università Campus Bio-Medico di Roma

Cosa significa per il Campus Biomedico un lascito?

Per l’Università Campus Bio-Medico di Roma un lascito solidale contribuisce a dare continuità al processo di crescita avviato nel 1994: oggi la nostra è una realtà unica in Italia e in continuo sviluppo. E può continuare a crescere anche grazie ai lasciti testamentari, aiutandoci a dare concretezza alla missione della scienza al servizio dell’uomo. Missione che si concretizza in Università, Ricerca e Assistenza, in una rete di laboratori moderni, collaborazioni internazionali, undici corsi di laurea, un policlinico a gestione diretta, un nuovo e moderno pronto soccorso e un hospice per le cure palliative. Un lascito significa tenere lo sguardo verso il futuro, guardare avanti per migliorare sempre.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé, ce ne racconta una in particolare?

La storia del Campus è lunga ed emozionante, e chi ha deciso di fare testamento a nostro favore ha scelto di diventare parte di questa storia fatta di persone, idee e passioni, sostenendo nuove storie di vita, ricerca e speranza. Ecco perché non vi racconto una storia in particolare ma due. Quella di Bruna e Bianca, un’assistente di direzione e un’insegnante, che pur non conoscendosi sono state accomunate dalla stessa sensibilità verso i giovani e la loro formazione. Con la loro generosità hanno lasciato un segno importante a beneficio delle future generazioni, per noi rappresentate ad oggi da oltre 5.000 studenti, formati per essere dei professionisti sempre attenti al bene della persona. Bruna e Bianca hanno compiuto un gesto di amore che dura per sempre, attraverso la vita di chi, ogni giorno, si impegna a raggiungere importanti risultati nella ricerca, nella cura e nell’insegnamento.

A quali progetti sono destinati i soldi delle donazioni?

Le somme in denaro o i beni lasciati all’Università Campus Bio-Medico di Roma possono finanziare attività e progetti concreti nei campi della ricerca, dell’assistenza sanitaria e della formazione. I lasciti solidali possono sostenere ad esempio il nuovo Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) realizzato in una zona di Roma prima poco servita da strutture di pronto soccorso, che in questi mesi di emergenza sanitaria è in prima linea come Covid Center. Oppure servono ad accompagnare uno o più studenti bisognosi lungo tutto il percorso di studi o semplicemente contribuiscono alla crescita della struttura per “far continuare la vita”.

San Valentino: storie di coppie unite – o separate – fino alla fine anche nelle ultime volontà

Ci sono coppie “da favola”, che nemmeno la morte ha separato, e coppie che invece hanno continuato a farsi i dispetti anche attraverso il testamento: in occasione della festa degli innamorati, il Comitato Testamento Solidale ripercorre alcune delle vicende più curiose riportate dalle cronache e soprattutto ricorda che per compiere un vero atto d’amore, non serve avere patrimoni di grande portata o vite da jet set: tutti possono rimanere legati per sempre al destino e al futuro di un’altra persona, grazie all’ultimo gesto di altruismo come un lascito solidale.

«Certi amori non finiscono» cantava Antonello Venditti, e talvolta è così, letteralmente: tante sono state le coppie che un generoso testamento ha mantenuto unite anche dopo la dipartita di uno dei due partner. Lo ricorda, in occasione della Festa di San Valentino, il Comitato Testamento Solidale, di cui fanno parte 22 organizzazioni no profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Associazione Luca Coscioni, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas. Anche il lascito solidale, ricorda il Comitato, è un gesto di grande amore che vince la morte e permette, a chi lo fa e a chi ne beneficia, di rimanere indissolubilmente uniti attraverso un nuovo progetto di vita.

UN LASCITO È PER SEMPRE…

Alcune storie sembrano arrivare direttamente dai libri di favole. Come quella del Principe Enrico di Danimarca. Membro della famiglia reale francese, nato come Henri Marie Jean André de Laborde de Monpezat, il principe Enrico è stato un accorto diplomatico, anche dopo il matrimonio con la regina Margherita di Danimarca, alla quale ha lasciato in eredità i 3,5 milioni di euro che costituivano il suo patrimonio personale. Volando oltreoceano, il senatore John McCain – meglio conosciuto come il candidato repubblicano sconfitto alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2008 da Barack Obama – ha lasciato i 175 milioni di euro del suo patrimonio alla sua vedova, Cindy McCain.

Anche il jet set riporta splendidi esempi di amore coniugale che resiste alla morte. L’attore Philip Seymour Hoffman, interprete indimenticato di “Boogie Nights” e “Truman Capote”, nel 2018 ha lasciato l’intera eredità di 35 milioni di dollari alla compagna Mimi O’Donnell, escludendo i figli “perché non crescano viziati” (sic). Lo scrittore Tom Wolfe, oltre ad aver lasciato all’umanità un grande patrimonio letterario – pensiamo a best seller come Il falò delle vanità o Un uomo veroha destinato all’amatissima consorte, Sheila Berger Wolfe, ben 17,5 milioni di euro. E pensiamo alla vedova di Bernardo Bertolucci, Clare Peploe, che alla morte del grande regista è diventata beneficiaria di un testamento da 35 milioni di euro.

Ma a volte i testamenti hanno disvelato, al contrario, una coppia ormai «scoppiata», fino a vere e proprie cattiverie post mortem, come quella del signor Samuel Bratt, un uomo inglese morto nel 1960, che nel suo testamento aveva destinato il suo lascito di 330.000 sterline alla moglie con una clausola quantomeno singolare: la donna avrebbe dovuto fumare cinque sigari al giorno. Una vera e propria legge del contrappasso imposta alla consorte, che in vita gli aveva proibito di fumare i suoi sigari in libertà. Ma forse la ripicca più perfida è stata quella riservata da William Shakespeare alla moglie la quale, dopo un matrimonio durato ben 33 anni, ricevette in eredità soltanto il suo “secondo miglior letto”, destinando alla figlia maggiore il suo ingente patrimonio.

…UN LASCITO È PER TUTTI

Ma per compiere un vero atto d’amore, non serve avere patrimoni di grande portata: tutti possono rimanere legati per sempre al destino e al futuro di un’altra persona, così come all’attività di un’organizzazione, grazie all’ultimo gesto di altruismo, il lascito solidale. Come testimoniano le associazioni del Comitato Testamento Solidale, sono soprattutto le migliaia di persone “comuni” che, optando per questa scelta, hanno fatto e continuano a fare la differenza. “Essere generosi non è una questione di tasche ma di cuore, dice un vecchio adagio. Saggezza popolare che si addice perfettamente al lascito solidale. – spiega Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro In base a un’indagine Gfk Eurisko, sappiamo che circa la metà dei lasciti è sotto i 20 mila euro, un quarto ammonta a una cifra tra 20 mila e 50 mila euro e il restante quarto supera i 50 mila euro. Il bello, in una fase storica così complessa e difficile, è che la pandemia da Covid-19 ha in qualche modo accentuato questa predisposizione”.

In effetti, secondo la ricerca “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus”, diffusa in occasione della VII Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre 2020) e condotta a fine giugno 2020 da Walden Lab, tra gli over 50, l’11% dichiara di aver pensato a un lascito solidale in seguito all’emergenza Covid-19; 2 su 10 hanno fatto o sono propensi a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione non profit, un totale di circa 5 milioni e mezzo di persone: quasi il triplo rispetto al 2013. Il Comitato Testamento Solidale, nato nel 2013 proprio per diffondere la cultura del lascito solidale in Italia, è stato fra gli artefici di un cambiamento che, secondo gli esperti, proseguirà nei prossimi anni, assecondando e incoraggiando attraverso una costante opera di informazione e sensibilizzazione i profondi mutamenti sociali, economici, perfino psicologici che hanno investito negli ultimi anni il nostro Paese e si sono accentuati dopo lo scoppio della pandemia a inizio 2020.

Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzate dalle associazioni non profit che aderiscono al Comitato Testamento Solidale e scaricare la Guida ai lasciti solidali che offre informazioni ampie e dettagliate sull’argomento.

Ufficio stampa Comitato Testamento Solidale: Istituto Nazionale per la Comunicazione

Valeria Sabato, 373 5515109 – Email v.sabato@inc-comunicazione.it

Federica Aruanno, 344 3449685 – Email f.aruanno@inc-comunicazione.it