Cosa significa essere ricordati in un lascito per un Ente del Terzo settore

Intervista a Federica Tedeschi Campello, Responsabile Marketing e Raccolta Fondi Individui di Fondazione Operation Smile Italia ONLUS

Ciao Federica, quanto conta per la Fondazione Operation Smile Italia Onlus la raccolta fondi in lasciti solidali?

Le disposizioni testamentarie a nostro favore sono, come prima cosa, un segno tangibile di grande fiducia, di condivisione di valori e obiettivi. In secondo luogo ci permettono di dare continuità ai nostri programmi medici e di portare avanti gli impegni assunti, nei confronti di tutti quei bambini che nel mondo nascono con una malformazione al viso, ma che non hanno la possibilità di essere curati.

Sappiamo che ogni lascito è una storia a sé. Ne ricordi una in particolare?

Quello che mi viene in mente, come prima cosa, pensando ai lasciti di cui la Fondazione fino ad oggi è stata beneficiaria è: chi l’avrebbe mai detto!!
Il mio primo pensiero è proprio questo: la sorpresa nello scoprire che la persona che si è ricordata dei bambini di Operation Smile è un donatore come molti, che ci ha sostenuto in passato, anche con piccole donazioni e con il quale abbiamo avuto, principalmente, una corrispondenza postale. Un donatore che si è rivelato unico e che in maniera non plateale ha deciso di essere ricordato con il sorriso dei bambini che verranno curati grazie al suo lascito.

Cosa successe esattamente?

Come prima cosa ricordo una mattina, il 15 giugno del 2015, quando risposi al telefono e una signora, con toni pacati, mi comunicò che la Fondazione Operation Smile Italia Onlus era tra i beneficiari di un Lascito Testamentario. In realtà colei che era dall’altro capo del telefono era solo un’esecutrice delle volontà testamentarie di una persona amica che, non avendo familiari ed eredi, aveva lasciato a lei il compito di dar seguito alle sue volontà.
Essere ricordati in un lascito è qualcosa che tocca sempre tutti noi che lavoriamo nelle organizzazioni umanitarie, perché significa un nuovo importante aiuto a sostegno dei nostri programmi e un segno indelebile lasciato dalla persona che non c’è più.
Nel corso della telefonata ho cercato subito di avere più informazioni ed è grazie a questa conversazione che ho saputo che il testamento era stato redatto da un uomo, interpretando i desideri e le volontà della moglie, che era deceduta prima di lui.
Non appena finita la telefonata mi misi subito a cercare nell’elenco di tutti i nostri donatori il nome della persona che aveva espresso il desiderio di lasciare parte del suo patrimonio ai bambini di Operation Smile.
Ciò che ho scoperto ha commosso ancora di più tutti noi della Fondazione!
Era un nome tra tanti, quello di una donatrice che aveva donato una sola volta, due anni prima, 50€, ma che era rimasta così colpita dall’impegno di Operation Smile in aiuto di tutti quei bambini che nascono con malformazioni al volto e non hanno possibilità di essere curati, da condividere con il marito le sue volontà.
Quello che rende il nostro lavoro unico sono proprio le storie delle persone che – come questa coppia speciale – credono in noi che ci permettono di dare vita e concretezza al nostro impegno sul campo.
Sono gesti di grande generosità e noi tutti siamo riconoscenti e consapevoli della responsabilità che abbiamo, nel dare seguito alla volontà di coloro che confidano in noi e in quello che facciamo per garantire il diritto di ogni bambino a poter sorridere, a crescere sano, ad andare a scuola, a giocare con i coetanei e a vivere una vita normale.
E’ con il Sorriso che ricorderemo per sempre questa nostra donatrice e suo marito che ha voluto, nel suo testamento, esaudire le volontà della sua adorata compagna di vita.

A cosa sono stati destinati i soldi di questo lascito?

Si è trattato del legato di due immobili: in questi casi, la Fondazione Operation Smile Italia Onlus pone in vendita i beni ricevuti al miglior prezzo realizzabile e il ricavato viene devoluto, secondo le volontà di ogni generoso testatore, ai nostri programmi medici, italiani e internazionali, in aiuto dei tanti bambini che nascono con malformazioni al volto curabili.

2014 . Italiani Brava Gente: la mostra

Presentata a Roma, nella sede di Palazzo Fandango Incontro, la mostra “Italiani Brava Gente. Storie di generosità tra passato e presente”, realizzata a cura del Comitato Testamento Solidale con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato racconta con foto e testimonianze una tradizione di solidarietà – attraverso il testamento solidale – che ha radici lontane e che continua ancora oggi tra la gente comune.

“Italiani Brava Gente” è un viaggio fotografico che ha fuso, in un unico racconto, le storie di generosità dei Grandi Italiani del Risorgimento, attraverso i testamenti di Alessandro Manzoni, Gioachino Belli, Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Verdi, Lina Cavalieri ed Enrico De Nicola, con i progetti che le organizzazioni del Comitato realizzano grazie alla generosità degli italiani.

L’unione di epoche differenti su uno stesso argomento e uno stesso obiettivo: aiutare chi ne ha bisogno e mantenere in vita idee, luoghi, sostegni concreti che danno speranza.

Una vita attraversata da dolori e difficoltà economiche non fece dimenticare a Manzoni di includere nel testamento il suo servitore per i ‘suoi fedeli e affettuosi servizi’ prestati per lunghi anni. Lo stesso vale per il Belli, che dedicò un ‘monumento’ alla plebe e alla città di Roma, o per Cavour, che indirizzò la propria generosità ai più fedeli collaboratori, dal segretario personale al cameriere, fino al mastro di casa, attribuendogli delle pensioni vitalizie.

Altri come Verdi, non avendo avuto figli, mise nero su bianco disposizioni benefiche dettagliatissime del suo grande patrimonio all’ Opera Pia Casa di Riposo dei Musicisti, il suo massimo capolavoro di generosità.

L’unica donna, Lina Cavalieri, siglò il proprio testamento lasciando alla Reale Accademia di Santa Cecilia in Roma ‘Lire centomila per la istituzione di una borsa di studio di canto per una giovinetta bisognosa della provincia di Roma’; mentre De Nicola, primo presidente della Repubblica italiana, stabilì tra le ultime volontà un lungo elenco di donazioni a favore di orfanotrofi, asili, ospizi, parrocchie e anche la sorprendente idea di cancellazione dei debiti per i più poveri del Monte di Pietà di Napoli, a cui fece restituire la biancheria e gli indumenti impegnati.

RELATORI

Rossano Bartoli
Portavoce Comitato Testamento Solidale

Stefano Malfatti
Presidente Comitato Testamento Solidale

Albino Farina
Consigliere responsabile dei rapporti con il terzo settore del Consiglio Nazionale Del Notariato

MODERATORE

Enrico Rondoni
Tg5

2013 . Nasce il Comitato Testamento Solidale

Il 5 giugno 2013 presso la sede Sala stampa estera a Roma è stata lanciata, con la collaborazione e il Patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, “Testamento Solidale”, la prima grande campagna congiunta di informazione e sensibilizzazione per fare cultura e promuovere la solidarietà testamentaria in Italia.

Alla domanda rivolta a Woody Allen durante una celebre conferenza stampa “Come è cambiata negli ultimi decenni la sua idea sulla morte?”, la risposta è stata “Sono ancora fortemente contrario”. Stando ai numeri, la maggior parte degli italiani la pensa come il famoso regista. Infatti, 8 italiani su 10 non hanno mai preso in considerazione l’idea di mettere nero su bianco le “ultime volontà”. Addirittura 6 su 10 escludono di farlo, mentre il 21% “potrebbe pensarci su”. Questo è quanto emerso da un’indagine realizzata per la campagna Testamento Solidale da GFK Eurisko e basata su un campione di quasi 1.500 individui rappresentativo della popolazione italiana over 55. Soltanto 1,5 milioni di italiani ha già fatto testamento, mentre il 5% è intenzionato a farlo e il 6% ci ha pensato ma è ancora incerto se farlo, oppure no.

Lo studio conferma una propensione bassa al testamento da parte degli italiani, vicina a quella già registrata nel 2012 dall’Agenzia delle Entrate (15,78%) e di gran lunga inferiore a quella di altri Paesi, ad esempio quelli anglosassoni: in Gran Bretagna la propensione si attesta intorno all’80%, negli USA al 50%.

Alla base del “rapporto difficile” con il testamento c’è l’ansia legata all’idea della fine della vita, ma anche il timore di causare problemi familiari. Come nelle più classiche commedie all’italiana, quelle dei “Parenti Serpenti”, la parola “testamento” evoca solitudine affettiva, timore di possibili reazioni negative da parte degli eredi, se non addirittura liti e trame familiari.

Inoltre, lo studio mette in luce come tra gli italiani ci sia la necessità di saperne di più: tanti pensano al lascito come una “roba da ricchi”, oppure credono che obblighi all’intera donazione del proprio patrimonio, ma anche, più banalmente, molti non sanno a chi rivolgersi, oppure temono che una richiesta di informazioni possa vincolarli ad un impegno.

Invece, fare un lascito solidale ad associazioni riconosciute significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire aiutare le persone con disabilità ad integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati, e sostenere la ricerca scientifica contro malattie come la leucemia e la sclerosi multipla. Dare un supporto diretto alle comunità più fragili in Africa. Promuovere la cura e la ricerca per migliaia di malati in Italia.

RELATORI

Rossano Bartoli
Portavoce Comitato Testamento Solidale

Paolo Anselmi
Vice Presidente di GfK Eurisko

Gabriele Noto
Vice Presidente Consiglio Nazionale Del Notariato

Marino Niola
Antropologo

MODERATORE

Maria Teresa Lamberti
GR Rai

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